Come c’era da immaginarsi, le variazioni al bilancio sono state approvate: nessuno in maggioranza staccherebbe la spina all’amministrazione Arena sapendo le difficoltà che ci sarebbero per la maggior parte dei consiglieri ad essere rieletti in caso di elezioni anticipate. Resta però incandescente il clima dentro la maggioranza, dove Fratelli d’Italia e Fondazione ribadiscono che così non si può più andare avanti. I problemi sono di varia natura: da quelli politici, allorché si rimprovera a Forza Italia un eccessivo peso (sotto accusa Giulio Marini e Paolo Muroni, che detterebbero legge all’interno degli uffici), a quelli amministrativi. C’è poi la vicenda della Provincia e delle alleanze in vista delle comunali in 20 paesi: qui gli azzurri finiscono nel mirino per un’eccessiva ambiguità che li porta, non solo a governare con il Pd Palazzo Gentili, ma anche a ricercare sui territori accordi trasversali con Panunzi in barba agli equilibri di coalizione. Dal punto di vista amministrativo, non viene invece digerito il fatto che la delibera sugli equilibri di bilancio sia stata portata dall’amministrazione prima in commissione e poi in Consiglio senza condividerla con i gruppi consiliari. E poi c’è la questione spinosissima di come utilizzare i 4 milioni di avanzo. Si teme che, non essendo stata la giunta in grado di programmare nessun tipo di progetto, si arrivi a settembre senza riuscire a spendere più della metà del bottino.
Alla luce di tutto ciò, mentre l’immagine dell’amministrazione in città è in caduta libera, si sono incontrati in serata il senatore Fusco, il deputato Rotelli, il sindaco Arena e Andrea Di Sorte (mancava Battistoni) per cercare di trovare una quadra. Sarebbe stata di nuovo prospettata l’ipotesi di un rimpasto. Ovviamente se ne saprà di più, come sempre, dopo Santa Rosa.
Altri incontri seguiranno la prossima settimana ed è difficile in questo momento ipotizzare quale strada sarà imboccata dai “cervelli” che si sono messi all’opera. L’impressione è che alla fine Arena un qualche assestamento all’esecutivo lo apporterà, per cui il Comune continuerà ad andare avanti per forza di inerzia un altro anno in attesa del gong che ci sarà nel 2023. Tutto tempo perso per una città allo sbando, in preda a tattiche politiche che nessuno capisce e che probabilmente saranno poi rinfacciate dagli elettori al momento del voto. All’orizzonte insomma, per Arena e sodali, si prospettano tempi bui.