Sospesi dalla Asl sei operatori sociosanitari, tra medici ed altre figure, non vaccinati. Altri 11 sono stati invece ricollocati in servizi non a stretto contatto con il pubblico. I provvedimenti costituiscono l’atto finale della cosiddetta procedura di accertamento sulla vaccinazione (di cui si occupa una specifica commissione istituita alla Cittadella) aperta nelle settimane scorse a carico di ogni singolo sanitario che non ha ancora ricevuto la somministrazione delle dosi.
Non è detto, si apprende da fonti Asl, che si tratti necessariamente di no vax, cioè di lavoratori che hanno espressamente dichiarato di non volersi vaccinare. Di sicuro, è che finora non l’hanno fatto e tanto basta per essere genericamente definiti appunto no vax e quindi per far scattare a loro carico i provvedimenti.
Va detto che quella dell’accertamento è una procedura che stanno mettendo in campo tutte le aziende sanitarie del Lazio. Tecnicamente, la commissione istituita presso ogni Asl, a fronte dei nominativi che non risultano ancora vaccinati apre una sorta di istruttoria per capire se alla base ci sono reali e giustificabili motivazioni. In caso negativo scatta il provvedimento di sospensione o ricollocazione a seconda degli incarichi rivestiti.
Su 1800 operatori sanitari alla Asl di Viterbo non si sarebbe ancora vaccinato poco più dell’1% del totale. A parte questi 17, per i quali sono stati presi i provvedimenti di sospensione e ricollocamento, altri avrebbero però fornito motivazioni (malattie, ecc.) serie a giustificazione della loro situazione.