Quasi sicuramente a Monterazzano continueranno ad arrivare rifiuti da Roma anche dopo il 2 agosto, termine questo fissato nell’ordinanza firmata da Zingaretti a metà luglio. In pratica, un film già visto.
A mandare le cose in questa direzione il ricorso al Tar presentato dalla sindaca di Roma Virginia Raggi contro la precedente ordinanza di fine giugno con la quale Zingaretti intimava a Roma Capitale di individuare un sito per una propria discarica entro 60 giorni. In alternativa il Comune sarebbe stato commissariato. Condizione, quest’ultima, vista da tutti come decisiva per mettere ordine nel caos che regna nella capitale e di conseguenza per cercare di liberare Viterbo da questa servitù. Con il ricorso è evidente che il commissariamento dovrebbe essere evitato, almeno per i prossimi mesi.
La sindaca Raggi insomma non ci sta a farsi commissariare.
Le motivazioni contenute nel ricorso sono diverse: “La Regione con la delibera del 28.5.2021, con cui ha diffidato Roma Capitale a provvedere entro 60 giorni ‘alla individuazione di uno o più siti nel territorio’ atti alla localizzazione e realizzazione di impianti di smaltimento dei rifiuti, ha chiaramente violato le norme in materia di esercizio di poteri sostitutivi- si legge nel ricorso- invadendo la sfera di attribuzioni di Roma Capitale imponendogli attività niente affatto obbligatorie ed in ogni caso connotate da discrezionalità amministrative”. Secondo l’Avvocatura del Comune “nella fattispecie in esame appaiono del tutto insussistenti i presupposti per l’esercizio dei poteri sostitutivi. Dalla motivazione della delibera impugnata non emerge affatto che Roma Capitale sia risultata inerte reiteratamente nel compimento di atti o provvedimenti obbligatori, né che abbia omesso l’adozione di singoli atti obbligatori”. Infatti “in virtù del complesso delle norme citate in epigrafe e, in particolare, delle disposizioni dell’art. 198 del Codice dell’Ambiente non costituisce un obbligo di legge per il Comune l’individuazione di uno o più siti idonei alla localizzazione e alla realizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti”.
Duro il commento dell’assessore ai rifiuti della regione Lazio Massimiliano Valeriani: “Il nuovo ricorso della Sindaca Raggi blocca l’iniziativa della Giunta Regionale per individuare un piano di impianti moderno che oggi non c’è e aiutare Roma a risolvere il problema dei rifiuti. Una delibera nata a causa dell’inadempienza del Comune e approvata dalla Giunta per attuare i poteri sostitutivi così come previsto dalla legge italiana. Con questo ricorso è ancora più chiaro ed evidente di chi sono le responsabilità dell’immobilismo e della precarietà della gestione del ciclo dei rifiuti che costa ai cittadini milioni di euro e lascia immondizia per le strade. Il Comune non fa niente e blocca le iniziative di chi vuole fare”.