In conferenza stampa si è presentato l’amministratore unico Salvatore Genova. Diplomatico, ma velenoso nelle sue osservazioni. Come quando, dopo aver dichiarato di essere sempre disponibile al confronto e al dibattito costruttivo, s’è “lasciato scappare” che Luisa Ciambella avrebbe fatto meglio ad occuparsi di Talete quando era vicesindaco, facendo intendere apertamente che il controllo analogo che la consigliere dem sollecita oggi ad Arena avrebbe potuto esercitarlo lei stessa quando era al Governo della città. Imboccato evidentemente da qualcuno in mala fede, Genova non sapeva però che la Ciambella non aveva le deleghe alle partecipate, così come ignorava che anche a Michelini aveva più volte chiesto di prendere in mano la situazione. Anche in quel caso i suoi appelli restarono inascoltati.
E così la sortita di Genova ha fatto scatenare l’ira della consigliera: “Negli anni 2013-2018 io ero assessore al bilancio ma non avevo la delega alle società partecipate. La rifiutai proprio perché consapevole di come funzionava il sistema, anche se non ancora ai livelli attuali. Tra l’altro come assessore feci approvare diversi atti che chiedevano a chi aveva quella delega di esercitare il controllo analogo”.
Ciambella ha annunciato che si riserva di valutare se nelle affermazioni di Genova possano esserci contenuti diffamatori.