L’arrivo a Viterbo di una nuova ondata di rifiuti da Roma, destinata con ogni probabilità a durare mesi, è stato oggetto di discussione in Consiglio comunale su iniziativa di Luisa Ciambella. La quale stamattina, in apertura di seduta, ha incalzato il sindaco Giovanni Arena per sapere cosa sta facendo il Comune per evitare che questa situazione finisca con il gravare, oltre che sull’ambiente viterbese, anche e soprattutto sulle tasche dei cittadini. C’è infatti il rischio che, se la discarica di Monterazzano si esaurirà, l’immondizia prodotta a Viterbo debba essere smaltita entro la fine dell’anno fuori provincia. Ciò ovviamente comporterebbe l’aumento dei costi di trasporto e quindi quello delle tariffe.
Ciambella ha accusato il sindaco di mettere in pericolo, con il suo modo di fare troppo accomodante verso le decisioni che vengono prese a Roma, l’autosufficienza di Viterbo. Autosufficienza raggiunta “grazie alla politica lungimirante fatta negli anni ’90”. “Se non si opporrà a questo andazzo – ha detto la consigliera dem – passerà alla storia per aver fatto pagare ai viterbesi la monnezza come lo champagne”.
Come detto, il pericolo è che, con la saturazione di Monterazzano, i rifiuti viterbesi dovranno essere smaltiti in altre regioni d’Italia. Ciambella ha anche preso di mira chi, occupando posti nei piani alti, “sta svendendo il nostro territorio”. Ha quindi chiesto ad Arena di fare il possibile per scongiurare questa situazione, a cominciare dal ricorso al Consiglio di Stato. Proposta, questa, bocciata invece dal capogruppo Alvaro Ricci che, come rappresentante di quella parte del Pd vicina alla Regione, non vuole rompere le uova nel paniere a Panunzi. D’accordo per il ricorso al Consiglio di Stato si è invece detto, dai banchi della maggioranza, Gianmaria Santucci.