L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha inoltrato uno specifico atto nell’ambito della procedura di consultazione pubblica prevista dal Governo per l’individuazione del Sito unico nazionale per le scorie radioattive, con il quale si esprime forte contrarietà per la scelta di alcuni dei 67 siti potenzialmente idonei. Tra questi quelli individuati nella Tuscia: Ischia di Castro, Canino-Cellere-Ischia di Castro, Montalto di Castro 1, Montalto di Castro 2, Canino 1 e 2, Tessennano-Tuscania, Arlena di Castro-Piansano-Tuscania, Piansano-Tuscania, Tuscania, Canino-Montalto di Castro 1 e 2, Arlena di Castro-Tessennano-Tuscania, Arlena di Castro-Tuscania 1 e 2, Tarquinia-Tuscania, Soriano nel Cimino, Soriano nel Cimino-Vasanello-Vignanello, Gallese-Vignanello, Corchiano-Vignanello, Corchiano-Gallese, Corchiano.
Si tratta infatti, spiega il Gruppo di intervento giuridico, di aree che “risultano interessare direttamente e/o indirettamente da vincolo paesaggistico”, senza considerare che “numerosi siti rientrano nella Rete Natura 2000” e che in alcuni insistono “beni culturali specificamente tutelati, alcuni dei quali patrimonio dell’umanità sotto l’egida dall’Unesco (necropoli etrusca di Tarquinia, Faggete di Soriano nel Cimino e di Monte Raschio di Oriolo Romano). Com’è noto, poi, l’area è stata interessata dagli eventi sismici del 6 febbraio 1971 (terremoto di Tuscania, 1971), classificati fra l’VIII e il IX grado della Scala Mercalli”.
Il Gruppo di intervento giuridico contesta anche i siti individuati in Sardegna, nella zona pianeggiante-collinare del Campidano e della Marmilla (Siapiccia, Albagiara, Assolo, Mogorella, Usellus, Villa Sant’Antonio, Nuragus, Nurri, Genuri, Setzu, Turri, Pauli Arbarei, Tuili, Ussaramanna, Gergei, Las Plassas, Villamar, Mandas, Siurgus Donigala, Segariu, Guasila, Ortacesus), “che risultano interessare direttamente e/o indirettamente aree tutelate con vincolo paesaggistico, nonché rientranti nella Rete Natura 2000 e dove insistono beni culturali specificamente tutelati sotto l’egida dall’Unesco (area nuragica di Barumini). Si deve rimarcare, sul piano sociale, il fatto che in Sardegna si è svolto in data 15-16 maggio 2011 un referendum popolare consultivo con il seguente testo referendario”.
E infine netta contrarietà anche per i siti individuati in Toscana, in provincia di Siena (in Val d’Orcia, fra Pienza e Trequanda) e in provincia di Grosseto (Campagnatico), “che risultano interessare direttamente e/o indirettamente aree tutelate con vincolo paesaggistico, rientranti nella Rete Natura 2000, nonché sedi di beni culturali specificamente tutelati, alcuni dei quali rientranti nel patrimonio dell’umanità sotto l’egida dall’Unesco (Val d’Orcia)”.