Il tesoro archeologico e storico di Celleno esposto da sabato scorso al pubblico. Si tratta del materiale rinvenuto in un butto di origine etrusca, tra i più grandi del Centro Italia come riferiscono gli esperti, scoperto negli anni Settanta. L’enorme serbatoio di 4 metri veniva impiegato da popolo etrusco come riserva idrica, successivamente in epoca medievale, lo stesso veniva impiegato per gettare spazzatura e oggetti inutilizzati. Da qua il termine butto. Nel corso degli scavi successivi sono state rinvenute molte ceramiche pregevoli di epoca medievale, che ora sono esposte nel museo diffuso del paese, nei percorsi attorno al Castello Orsini. Nel percorso tematico inaugurato sabato viene mostrato anche per la prima volta al pubblico un prezioso glirarium, utilizzato in epoca romana per allevare ghiri, presenti nell’alimentazione dell’epoca.
La scoperta del butto risale per la precisione al 1975 quando ebbe luogo un vero “romanzo criminale” con saccheggi, pestaggi e colpi di pistola con soffiata finale alle forze dell’ordine. Come spiega l’archeologo Giuseppe Romagnoli alcuni tombaroli “qualche giorno prima avevano litigato per la spartizione del bottino. Pare si presero a palate, partì pure qualche pistolettata. Uno di loro non accettò l’affronto e spifferò tutto alle forze dell’ordine. Una soffiata, che permise di catturare i criminali. Probabilmente i 5 si misero di nuovo d’accordo e tornarono a scavare il butto. Ma era troppo tardi. Carabinieri e Soprintendenza intervennero e catturarono tutti. Però – prosegue Romagnoli – dieci camion carichi di materiali erano partiti portando in tutta Italia il prezioso carico. Ceramiche e altri oggetti”.