Sulla seconda dose di vaccino diversa dalla prima interviene l’Ordine dei medici di Roma.
“C’è un minimo di evidenza scientifica – dice il presidente – legata all’esperienza già fatta in alcuni Paesi, ma ancora non abbiamo evidenze tali da poter dire con certezza che non ci siano controindicazioni. Da uno studio pubblicato su Nature si è visto c’è un aumento della risposta anticorpale, però un’evidenza scientifica che dia certezze assolute su eventuali eventi avversi non ne abbiamo ancora. La circolare del ministero in un’ottica di massima prudenza va rispettata, però bisogna ricordare che il numero di eventi avversi gravi con Astrazeneca è molto basso”.
“La soluzione – prosegue L’Ordine dei medici – è seguire le indicazioni, se uno ritiene di non voler cambiare vaccino può fare la seconda dose con Astrazeneca, ma deve essere fatta un’anamnesi accurata dal medico. Il cittadino deve poter scegliere, poi se ci fossero condizioni che sconsigliano la seconda dose con Astrazeneca, il medico consiglierà al suo paziente un altro vaccino. Il fatto di essere vaccinati non significa non poter infettare gli altri, quindi dobbiamo continuare ad indossare le mascherine, a lavarci le mani e a cercare di fare una vita tranquilla – sottolinea l’Ordine dei medici -. Prima riusciamo ad arrivare ad una copertura vaccinale più potremo stare tranquilli, ovviamente dobbiamo considerare anche la situazione di altri Paesi e delle varianti”.