Si è parlato ancora, e purtroppo, di Talete nell’ultima seduta del Consiglio comunale svoltasi giovedì sera. A portare all’attenzione dell’assemblea di Palazzo dei Priori delle nuove “singolarità”, emerse negli ultimi giorni, è stata ancora la consigliera comunale Luisa Ciambella. Che ha presentato un’interrogazione al sindaco: “Mi arrivano delle notizie – ha detto la dem – che le chiedo di verificare per poi riferire in aula: tra le voci del bilancio di previsione 2021 figurerebbero 580 mila euro di costi per consulenze; 117 mila euro per spese telefoniche; mentre sarebbe di 7 milioni e 690 mila euro la spesa per il personale, fra cui figurano tre dirigenti e il direttore generale. Ho ricevuto questi dati in via informale, ma lei sindaco potrà sicuramente visionare gli atti ufficiali. Le chiedo di verificarli e di farci sapere”.
Ciambella è anche tornata sul problema arsenico. Come si sa, l’Italia è stata deferita alla Corte di giustizia europea per la presenza di valori di questa sostanza altamente tossica oltre il limite consentito. Funziona sicuramente così in sette comuni. Ma negli altri, in particolare Viterbo, qual è la situazione reale? Arena ha risposto che in città i valori sono al di sotto dei 10 microgrammi al litro, quindi nella norma. Ha promesso però che “farà verifiche affinché si abbiano certezze sulla periodicità dei prelievi, come imposto dalla legge”. Infatti, il problema sollevato da Luisa Ciambella è soprattutto di capire secondo quali tempistiche vengono eseguiti i prelievi, dato che, per esempio, nulla vieta di pensare che, se essi venissero fatti a distanza di mesi, nessuno conoscerebbe i valori nell’arco di tempo che intercorre tra gli stessi. Il che vorrebbe dire che non ci sarebbe affatto la sicurezza che i valori siano sempre e con costanza sotto la soglia consentita dalla normativa.