Il complesso dell’Ospedale Grande degli Infermi, chiuso dal 2002, sarà riqualificato e diventerà una sorta di cittadella della cultura nel cuore della Viterbo medievale. Tutto grazie a un accordo tra Regione e Ministero dei beni culturali. La presentazione del progetto è avvenuta stamattina.
Nell’edificio principale sono previste le nuove sedi dell’Archivio di Stato e della Biblioteca provinciale. Vi saranno realizzati inoltre un museo virtuale, laboratori e servizi di informatica, sale di lettura, un piccolo teatro con spazio all’aperto e una sala riunioni. Il progetto vedrà anche la nascita di un ostello della gioventù destinato all’accoglienza degli studenti. Palazzo Farnese ospiterà invece la nuova sede della Sovrintendenza ai beni culturali e per la direzione dei beni librari ed archivistici di Viterbo e sarà sede anche di un centro del restauro e recupero artistico. E’ prevista poi una struttura di coworking di circa 200 mq per creare degli spazi di accoglienza e servizi per lavoratori e professionisti.
Alla presentazione del progetto, tra gli altri, il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, e il ministro Dario Franceschini: “La valorizzazione del complesso – ha detto quest’ultimo – è una bellissima operazione. L’intervento richiede delle risorse significative e l’impegno che posso prendere oggi è che stiamo lavorando concretamente per trovarle all’interno del capitolo ‘Grandi progetti beni culturali’, che potrebbero consentire di finanziare consistentemente l’opera. Sperando di concluderla in fretta perché davvero il progetto lo merita”.
L’Ospedale grande degli Infermi, andato in disuso a partire dalla fine degli anni ’70 a favore dell’ospedale Belcolle, ha origini antichissime, risalgono al XIII secolo le prime strutture adibite all’accoglienza e alla cura dei pellegrini per ampliarsi nel corso dei secoli. Oggi tutti gli edifici arrivano a coprire una superficie di circa 8.000 mq e una volumetria di oltre 50.000 mc.
Nonostante il pregio e la storia della struttura, attualmente il complesso è inutilizzato. Il progetto promosso dalla Regione Lazio in collaborazione con il ministero della cultura punta a realizzare un vero e proprio hub culturale reso vivo anche dalla presenza di giovani, dalla possibilità di svolgere attività espressive per musica, teatro e performance artistiche. Il tema di riferimento attorno al quale gira il progetto è il libro come testimonianza viva della memoria. La Regione Lazio ha investito 20 milioni di euro, il resto è stato finanziato dal Ministero della Cultura che tra le altre cose, come detto, si occuperà della nuova sede della Sovrintendenza ai Beni Culturali.