L’amministratore unico di Talete Salvatore Genova, dopo il via libera ai rincari delle tariffe idriche, parla di appena 2,10 euro a trimestre, pari a 9 euro per il 2021. Ma le cose, come già sottolineato dalla consigliera comunale Luisa Ciambella, che al riguardo aveva presentato un’interrogazione al sindaco Arena (caduta nel vuoto) prima dell’assemblea dei sindaci che si è svolta venerdì, non stanno esattamente così. I rincari, che sono retroattivi, nel periodo 2020-2022 saranno infatti del 45%: quasi 150 anni euro in più l’anno per una famiglia media.
E’ quanto denuncia anche il sindaco di Bomarzo Marco Perniconi che, insieme a Luca Giampieri di Civita Castellana e Nicola Mazzarella di Blera, ha votato contro l’aggiornamento delle tariffe. Ed ecco spiegato perché le comunicazioni fornite da Genova sono da considerarsi quantomeno ingannevoli: l’adeguamento delle tariffe è del 9% per il 2021 e il 2020 (va dunque anche pagata la quota retroattiva tramite conguaglio); e va poi calcolato il recupero delle quote Foni (Fondo nuovi investimenti), mai applicate prima, anche queste sotto forma di conguaglio. Ci sono inoltre da considerare i costi di morosità, che passano dal 3 al 14%; l’adeguamento del deposito cauzionale per generare liquidità; l’adozione di una nuova articolazione tariffaria incrementale del +4,6%, da riallineare sempre con i conguagli; l’adozione di una leva tariffaria con conguagli diluiti nel tempo dei ricavi non coperti dalla tariffa; il tariffario per il biennio 2020 – 2021 con un incremento nel 2021 del 7% e nel 2022 del 3,25.
“Alla luce di quanto contenuto nell’atto della novantaduesima conferenza dei sindaci – parole di Perniconi – se, come dichiarato nel comunicato di Talete, l’effetto è pari ad un incremento annuo di soli 9 euro, significa che i numeri contenuti nel documento non sono reali. Personalmente, non ho ritenuto opportuno approvare un aumento della tariffa cosi alto alla luce della grave crisi economica che sta attraversando il nostro territorio; in secondo luogo credo che si debba applicare la tariffa unica per tutti i comuni della provincia affinché non ci siano cittadini di serie A e cittadini di serie B”.