Nuova delibera della Regione dopo l’annullamento, da parte del Tar, dell’ordinanza dello scorso 1° aprile, con cui si intimava a Roma Capitale di adottare e trasmettere, entro 30 giorni, un piano ai fini dell’autosufficienza in termini di trattamento, trasferenza e smaltimento dei rifiuti. Adesso la Regione mette nero su bianco che se entro 60 giorni il Campidoglio non avrà prodotto un piano credibile partirà il commissariamento. E’ stato d’altra parte lo stesso Tar, nel dispositivo della sentenza, a dire che l’ordinanza non poteva essere considerata lo strumento idoneo per affrontare la situazione, consigliando l’adozione dei provvedimenti sostitutivi.
Secondo la nuova ordinanza Roma deve presentare il piano, come detto, entro 60 giorni. Nel frattempo (ma anche nei mesi successivi quando gli eventuali impianti dovranno essere materialmente realizzati) dove saranno smaltiti i rifiuti della capitale? Zingaretti senza mezzi termini teme che dopo il 30 giugno le Regioni dove vengono attualmente portati possano chiudere le porte. Da qui dunque la possibilità che parte dell’immondizia riprenda la strada per Monterazzano. Nessuno ancora lo dice apertamente, ma Viterbo è avvertita (Arena se n’è accorto?, ndr).
“La sentenza del Tar – spiega comunque la Regione – non solleva Roma Capitale dall’obbligo di realizzare impianti propri in cui portare l’immondizia. La delibera approvata oggi in Giunta è conseguente alla sentenza e ne recepisce il dispositivo. Ora abbiamo 60 giorni di tempo per trovare una soluzione condivisa sui punti che anche il Tar reputa oggettivi come la mancanza di un piano impiantistico, anche alla luce del piano di gestione della Regione Lazio, volto a garantire l’autosufficienza nel trattamento, trasferenza e smaltimento dei rifiuti del Sub-Ato di Roma Capitale. L’obiettivo primario della Regione Lazio è sempre stato e resta quello di aiutare Roma”. “Vogliamo Roma pulita – aggiunge Zingaretti – ed evitare il rischio che le strade della Capitale siano invase dai rifiuti. Noi, per senso di responsabilità, questo rischio non lo possiamo ignorare. La delibera approvata oggi in Giunta quindi non ha come obiettivo di arrivare ad ogni costo al commissariamento di Roma Capitale, ma è un nuovo tentativo per individuare entro 60 giorni, sinergicamente con gli altri enti locali ed il Governo, le soluzioni adeguate a sventare l’emergenza rifiuti nella città. Mi auguro che lo stesso senso di responsabilità che sta mostrando la Regione, abbia un riscontro con atti concreti anche nella volontà degli altri enti locali di risolvere finalmente questo problema”.
Quindi l’allarme: “In Italia – ancora Zingaretti – sono tutti stanchi e non è facile trovare luoghi dove conferire rifiuti. L’Ama non ce la fa più e scrive sempre a noi. Informerò anche il Governo perché la situazione rischia di diventare davvero drammatica. Come Regione, attraverso il lavoro di questi mesi, anche con le ordinanze adottate che hanno evitato l’accumularsi dei rifiuti in strada e il conseguente pericolo sanitario abbiamo provato a risolvere l’emergenza. Ora la situazione sta diventando gravissima: perché, lo ripeto, in assenza di soluzioni credibili da parte di Roma Capitale e della Città Metropolitana, rischiamo che nessuno sia più disponibile a ricevere i rifiuti di Roma”.