Terremoto nella Lega. Si dimette da coordinatore provinciale e esce dal partito con decisione “irrevocabile” il sindaco di Tarquinia Alessandro Giulivi. La decisione va ricondotta alla spaccatura interna che nei giorni scorsi aveva già portato alla cacciata di Contardo dal Comune di Viterbo. Di fatto, sarebbe in atto anche a Viterbo, come in altre parti del Paese, un durissimo scontro tra correnti, nella fattispecie quella ortodossa, rappresentata oltre che da Giulivi anche dal senatore Fusco, e quella che fa capo al vice segretario nazionale, Andrea Crippa, a sua volta legato a Giorgetti. E’ un clima di lunghi coltelli quello che si respira nel Carroccio, tanto che da più parti arrivano indiscrezioni di possibile altre clamorose defezioni. Negli ultimi giorni, a far degenerare la situazione anche una serie di malumori esplosi in periferia dopo la decisione dei coordinatori provinciali, lo stesso Giulivi e Stefano Evangelista, di affiancare i coordinatori locali dei Comuni più importanti che in autunno voteranno per il rinnovo del Comune. Tra questi, in particolare, Orte e Vetralla.
Il punto è che la Lega, ingranditasi troppo in fretta e imbarcati fuoriusciti provenienti dagli altri partiti di centrodestra (FI e FdI), ha finito per diventare un contenitore pieno di contraddizioni. E’ stato nel momento in cui Giulivi ha cercato di mettere ordine nel partito che sono scattate le vendette. Ma d’altra parte era difficile continuare a tollerare a livello provinciale situazioni palesemente in contrasto con i principi del movimento se non addirittura antitetiche alla linea politica del provinciale.
“I fatti che si stanno susseguendo da ormai molte settimane, di cui siete a conoscenza – ha detto Giulivi nella lettera con cui ha rassegnato le dimissioni – mi hanno amareggiato al punto tale da maturare la decisione irrevocabile di dimettermi dal partito. Quando ho deciso di candidarmi con la Lega, di seguire il progetto di questo partito e di accettare gli incarichi che mi sono stati attribuiti l’ho fatto perché ci credevo, perché in questo partito politico avevo ritrovato degli ideali e dei valori che la politica sembrava avesse perso e soprattutto perché le persone con cui ho intrapreso questo percorso si riconoscono in quegli ideali e in quei valori, in un concetto di militanza, impegno e sacrificio che viene da lontano e che noi cerchiamo di trasmettere anche alle nuove generazioni di amministratori locali che saranno il futuro di questa nazione. Con i coordinatori, gli amministratori, con lo stesso senatore Fusco abbiamo lavorato fin dall’inizio per far crescere la Lega in provincia di Viterbo avendo sempre come primo ed unico obiettivo il benessere dei cittadini e insieme la salvaguardia del partito, con l’attenzione ed il rispetto delle linee indicate dal regionale e dal nazionale. Ma alla luce degli ultimi episodi, con questa lettera manifesto la mia contrarietà a quelle dinamiche che reputo dannose per l’intero partito ma ancor di più per la serenità del mio operato amministrativo, che intendo proseguire avendo solo come unico obiettivo il bene e l’interesse dalla mia città, per cui sto rassegnando le mie dimissioni sia da coordinatore che da leghista. Ragionare da partito politico a mio avviso non significa avere piccole sentinelle pronte a spaccare e far nascere malumori, ma creare cerniere e ponti per unire territori, persone, idee, per crescere e diventare più forti, più uniti. Lo credo ancora nonostante la mia decisione ed amarezza odierna. Per quanto sopra, il sottoscritto, tutti gli assessori e i consiglieri eletti nel gruppo Lega di questo Comune (Tarquinia, ndr), i responsabili incaricati dei dipartimenti e da tutti i coordinamenti, non essendoci più le condizioni necessarie a proseguire serenamente nel partito, dichiarano la loro uscita irrevocabile dalla Lega Salvini Lazio”.