E meno male che la vendita delle quote di Talete ai privati, votata dall’assemblea dei sindaci allo scadere del mese scorso, doveva essere solo una delle opzioni possibili, da prendere in considerazione come ultima ratio. Era stato detto che sarebbe stata decisa (così avevano assicurato in particolare Arena e altri primi cittadini) soltanto se fossero risultate impraticabili tutte le altre strade teoricamente percorribili, dalla ricapitalizzazione al finanziamento di Arera, fino all’intervento della fiscalità generale. A neanche tre settimane da quella votazione è stata, invece, aperta la procedura per acquisire manifestazioni di interesse da parte di eventuali soggetti interessati ad entrare con il 40 per cento all’interno della società. Per presentarle c’è tempo fino al 4 giugno.
Tecnicamente, l’operazione viene condotta senza aver prima svolto la due diligence che, in una società normale, deve servire per individuare il valore di ciò che si va a vendere. La procedura attuata prevede al contrario che prima vengano acquisite le manifestazioni di interesse; quindi che chi le ha presentate possa compiere sopralluoghi, visionare bilanci e quant’altro per rendersi conto di cosa va a comprare, confrontandosi con gli attuali vertici della società; e infine che tutti insieme si stabilisca quale valore attribuire alle quote. Insomma, si lascia ampio margine di trattativa con tempi che si preannunciano molto lunghi e comunque, visti i debiti con sui si va sul mercato, di fatto si tratterà di una svendita.
Contro l’inizio della procedura prende posizione il Comitato non ce la beviamo, che ravvisa diverse anomalie: “Il verbale pubblico che dovrebbe dare l’incarico a questo signore per la ricerca del socio privato al 40%non è ancora stato pubblicato . E’ una grave omissione amministrativa . Possiamo capire che i sindaci e il presidente della Provincia che hanno votato questa privatizzazione alla vigilia delle amministrative non vogliano comparire ma è un obbligo istituzionale e noi pretendiamo i nomi. Inoltre, come ha fatto questo signore a dichiarare che non si sono trovati fondi pubblici dal 27/4 ad oggi? Vogliamo vedere le carte. Ha scritto al ministero, ha scritto alla Regione e soprattutto ha avuto risposta? E la Lombardi che dice in merito? Che Zingaretti sia complice di questo progetto è chiaro, ma la Lombardi che aveva dichiarato di mettere a disposizione fondi per dearsenificazione e che era a favore della legge 5/2014? Nell’attendere risposta in merito facciamo presente che lo statuto della società e le delibere comunali non prevedono l’ingresso di privati. Non permetteremo lo scippo di questo bene pubblico”.