“Dopo l’incontro con i legali Nicola Elmi e Vincenzina Salvatori” un gruppo di cittadini del Lazio presenterà, il 15 maggio, un “ricorso al Tar di Roma, competente per tutta Italia, che impugna la circolare del Cts recepita dalla Regione Lazio” con cui è stato deciso di far slittare due settimane (da tre a 5) la somministrazione della seconda dose del vaccino Pfizer. Lo scrive in una nota il Cobas, che spiega: “I cittadini del Lazio hanno detto un no forte e chiaro nella riunione con i legali, dove, carte alla mano, si sono analizzati tutti i documenti ufficiali e in nessuno di essi si evince un’evidenza scientifica che giustifica la dilatazione dei tempi di somministrazione della seconda dose di vaccino. Una decisione tutta politica che impatterà sulla salute di milioni di persone”. “Non subiremo un enorme esperimento empirico di massa al solo fine di far fare bella figura al generale, che aveva promesso i 500 mila vaccini al giorno ma che in realtà non è ancora riuscito a garantire neanche quelli, se non per pochi giorni del mese di maggio”, aggiunge. “Una decisione scellerata che rischia di avere due diversi effetti devastanti: da una parte dare fiato alle fila del movimento no vax concorrendo alla perdita di fiducia della popolazione nella scienza, e dall’altra quella di inoculare sì più prima dosi di vaccino, ma senza avere la certezza scientifica sull’efficacia del vaccino”.