La salute è un principio inalienabile. Eppure – denuncia l’Usb – nel mondo alla rovescia dei rapporti sociali capitalistici, è diventata una merce.
“E’ in questo scenario – dice l’organizzazione sindacale – che il 21 maggio si terrà a Roma il Global Health Summit, organizzato dalla presidenza italiana del G20, in collaborazione con la Commissione europea; argomento del vertice sarà la sanità globale alla luce della pandemia, cui parteciperanno, oltre ai Governi appartenenti al G20, organismi internazionali come Oms e soprattutto Fmi e Organizzazione mondiale del commercio. Ciò evidenzia da subito quale sia la priorità di cotanto baraccone: l’interesse economico contro una vera sanità a misura d’uomo”.
E’ per questo motivo che l’Usb per l’occasione scenderà di nuovo piazza: “Saremo di nuovo a Ronciglione a distanza di sei mesi, per ribadire l’importanza di una sanità che sia territoriale e capillare, che punti sulla prevenzione e non sul riparare all’ultimo secondo i problemi che insorgono. L’ospedale di Ronciglione si inserisce a pieno in questo scenario, sia per una questione di bacino di utenza, sia per il fatto che in questi sei mesi, seppur a intermittenza, sono stati
attivati o riattivati dei servizi – si pensi a radiologia o al centro vaccinale – e ciò non fa altro che avvalorare la nostra tesi per la quale la totale riapertura di questa struttura è fondamentale per il territorio tutto. Tra l’altro la riattivazione di servizi esistenti e dell’hub vaccinale smentiscono definitivamente la favoletta secondo la quale, sotto una determinata soglia di accessi, gli ospedali e i pronto soccorso debbano essere declassati fino ad arrivare alla chiusura. Chiusura, che vogliamo ricordare a tutti, comporta solo ed esclusivamente peggiori servizi per cittadini e pazienti, in quanto congestiona ancora di più gli ospedali maggiori come Belcolle a Viterbo o Andosilla a Civita Castellana”.