Impianto fotovoltaico in località Marcolino a Bomarzo, esteso anche ad alcuni territori dei limitrofi comuni di Vitorchiano e Viterbo. Contro il progetto, proposto dalla società Martello, è sceso in campo nei giorni scorsi anche Vittorio Sgarbi. Complessivamente, i pannelli dovrebbero occupare una superficie di 92 ettari. Va detto che l’impianto non è stato ancora autorizzato, ma è comunque stato dato dalla Regione, il 20 agosto scorso, il via libera all’iter autorizzativo, che prevede la discussione del progetto in Conferenza dei servizi e la valutazione di impatto ambientale.
Sulla vicenda, alla luce delle tante polemiche che stanno nascendo, alimentate anche dalle forze politiche, il sindaco di Bomarzo, Marco Perniconi, chiarisce che il Comune, in sede di Conferenza dei servizi, “per ridurre l’impatto ambientale, ha chiesto e ottenuto la diminuzione della superficie e l’aumento delle fasce di mitigazione, mentre gli altri enti partecipanti hanno chiesto e ottenuto l’interramento delle linee aeree di collegamento energetico. Grazie alle osservazioni del Comune di Bomarzo l’impianto è stato ridotto di 8 ettari, passando da 92 a 84”.
“Successivamente – dice sempre Perniconi – cosi come previsto dalla normativa vigente, il Comune ha sottoscritto con la Martello una convezione per la realizzazione di opere compensative destinate all’impianto sportivo polivalente a Vigna della Corte: per la palestra è prevista la sostituzione dei corpi illuminanti interni ed esterni, la rimozione della copertura in cemento-amianto e il suo successivo ripristino; per il campo da calcetto, la completa ristrutturazione. Inoltre, con il rifacimento del tetto della palestra è stata prevista l’installazione di un impianto fotovoltaico di 80 kw che consentirà da un lato l’efficientamento energetico dell’intero complesso sportivo e dall’altro la maggiore produzione energetica dell’impianto consentirà al Comune di risparmiare i tre quarti dei costi per la fornitura energetica necessaria agli impianti di illuminazione pubblica”.
Oltre a ciò, aggiunge Perniconi, non era possibile ottenere altro. Anche perché “l’area non è soggetta a vincolo ambientale, pertanto rispetta il codice dei beni culturali”.
Il primo cittadino non nasconde tuttavia preoccupazioni in genere sulla materia: “Visto che la normativa vigente potrebbe consentire il proliferare di impianti fotovoltaici sul nostro territorio senza permettere al Comune di incidere in maniera determinate sull’iter autorizzativo, l’attuale amministrazione, che ricordiamo si è insediata il 9 ottobre 2020, ha deciso di adottare un’apposita variante al piano regolatore generale nella quale sono state individuate le aree non idonee per l’installazione degli impianti fotovoltaici, affinché le zone di maggior pregio dal punto di vista ambientale e agricolo siano tutelate e salvaguardate. La proposta di variante è stata inserita all’ordine del giorno del Consiglio che si è svolto il 30 aprile ed è stata approvata con i voti favorevoli della sola maggioranza. L’adozione di questo strumento urbanistico dimostra indiscutibilmente l’impegno concreto dell’amministrazione comunale nella tutela del territorio attraverso gli strumenti consentiti dalle normative vigenti, senza cadere nella demagogia populista”.