Presso la Scuola marescialli dell’Aeronautica militare hanno prestato giuramento gli allievi del 23° Corso marescialli. La cerimonia è stata presieduta dal capo di stato maggiore, generale Alberto Rosso.
Particolarmente emozionanti il fatidico “lo giuro”, gridato all’unisono dai 91 giurandi, e la benedizione del gagliardetto del corso, a cui è stato dato il nome di Deimos II, impartita eccezionalmente dal vescovo Lino Fumagalli.
Nel suo discorso Alberto Rosso, nell’evidenziare l’importanza che la forza armata attribuisce alla selezione ed alla formazione del proprio personale, ha sottolineato come ”questi siano elementi essenziali alla base della professionalità richiesta per operare in contesti complessi e caratterizzati da sistemi altamente tecnologici”. Rosso ha poi rimarcato i tanti simboli che oggi circondano questa cerimonia a partire dal luogo di svolgimento: “Un hangar, una struttura che accoglie i nostri aeroplani e nella quale una parte consistente dei ragazzi che sono qui oggi, dei nostri specialisti, svolgeranno, in Italia ed all’estero, la loro attività addestrative ed operativa. Un’attività che si basa sul concetto di lavoro di squadra, di cui il velivolo è solo la punta dell’iceberg e dietro al quale ci sono una serie di professionalità e di capacità che solo assieme riescono a rendere efficace il contributo dell’Aeronautica Militare alla sicurezza ed alla difesa del Paese”.
De 91 allievi del 23° corso, 87 frequentano i corsi di laurea triennale in scienze politiche presso l’Università della Tuscia, mentre 4 seguono i corsi di infermieristica presso la sede distaccata di Viterbo dell’Università degli studi “La Sapienza” di Roma.