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Home » Cronaca » Talete, via libera dei sindaci all’ingresso dei privati

Talete, via libera dei sindaci all’ingresso dei privati

26 Aprile 2021

Via libera dei sindaci all’ingresso dei privati in Talete. Non subito però, ma dopo un’ultima esplorazione di possibili strade alternative: ricapitalizzazione della società da parte dei Comuni o finanziamento Arera. A compiere questo passaggio dovrà pensarci l’amministratore delegato Salvatore Genova a cui è stato conferito apposito mandato.

L’assemblea dei soci del gestore idrico si è conclusa esattamente così. Mentre fuori, contro la privatizzazione di Talete, manifestavano i comitati per l’acqua pubblica, dentro il palazzo della Provincia i primi cittadini, riuniti prima nel Comitato ristretto, modificavano l’ordine del giorno presentato dallo stesso Genova, al fine di arrivare in assemblea (come è successo) con una soluzione che apparentemente lascia ancora aperta la strada della sopravvivenza della società in autonomia, ma che nei fatti altro non è che il tentativo di mascherare una decisione già presa. Anche perché, se i Comuni avessero avuto i soldi per la ricapitalizzazione, o se Arera avesse voluto davvero concedere il finanziamento, che motivo c’era di sollevare tutto questo polverone?

Questi sono i rituali della politica. Si sceglie la strada più tortuosa per giungere a una destinazione già prefissata con l’obiettivo di confondere le acque. Scoperto il trucco, facciamocene una ragione.

Ricapitolando: sì alla cessione del 40 per cento delle quote ai privati, ma come terza opzione, già sapendo che le prime due sono superate. E dunque nessun tentativo di superare l’attuale modello gestionale della risorsa idrica tramite soluzioni diverse come chiesto dai comitati. Un’ultima curiosità: a Genova è stato dato anche l’incarico di far eseguire la due diligence, passaggio nodale per procedere a qualsiasi operazione, visto che, se non sai quanto vale quello che vuoi a vendere, non si capisce con quali criteri si va sul mercato. Pure in questo caso tanto rumore per nulla: la due diligence, finora sempre più o meno osteggiata, alla fine si è dimostrata, come sottolineato più volte da questo giornale, imprescindibile.

Per la cronaca, va infine detto che alcuni sindaci non si sono presentati (come Emanuele Maggi di Bassano Romano e Mario Mengoni di Ronciglione) e contro l’ordine del giorno hanno votato Luca Giampieri di Civita Castellana, Marco Perniconi di Bomarzo e Fabio Menicacci di Soriano nel Cimino.

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