Natalità/mortalità delle aziende: lieve il calo registrato in provincia di Viterbo nell’ultimo trimestre. Il settore artigiano insomma si difende. Secondo la foto scattata da Unioncamere – InfoCamere, il saldo è infatti negativo di sole 14 unità. “Una situazione che poteva essere peggiore – sostiene la segretaria di Cna, Luigia Melaragni – se non fosse stato per il Superbonus. Per questo occorre dargli continuità”.
Nel dettaglio, nel primo trimestre del 2021, le imprese artigiane registrate in provincia di Viterbo sono 7.189 (7.140 quelle attive), in calo dello 0,19% rispetto al trimestre precedente, con un saldo negativo tra iscrizioni e cessazioni di 14 unità: 133 iscrizioni a fronte di 147 cessazioni. Tra ottobre e dicembre 2020, le nuove nate sono aumentate dell’1,85%, ma anche le cessazioni, del 2,04.
Se si fa invece un confronto con lo stesso periodo del 2020, in concomitanza con l’avvento del coronavirus, si scoprono numeri peggiori: le imprese del settore erano 7.100 (7.053 quelle attive), con un saldo negativo superiore all’attuale, ovvero 124 a 233, pari a -109.
I dati riferiti all’intero 2020, nel rapporto tra imprese nate e morte, parlavano di un segno più: il saldo è stato positivo di 17 unità, 488 a 471, sempre nell’ambito dell’artigianato. Le imprese erano 7.203 (7.161 attive).
Tornando a gennaio, febbraio e marzo 2021: guardando al complesso delle imprese, il Viterbese ha segnato 668 nuove iscrizioni e 593 cessazioni, con un +75 finale e una crescita dello 0,20 per cento sui precedenti tre mesi, quando in Italia è stata di appena lo 0,08 e nel Lazio dello 0,35.
Questi primi tre mesi del 2021, se si va nel dettaglio dei settori artigiani, vedono nella Tuscia Viterbese un incremento del 5,84% in quelli legati all’agricoltura (145 imprese totali) sugli ultimi tre del 2020, del 2,43 nelle costruzioni (3.331), dello 0,96 nei servizi (1.477) e dello 0,32 nel mondo della riparazione e manutenzione di veicoli e delle attività collegate (948), mentre c’è un calo dell’1,25 nel manifatturiero (1.263).
“Il saldo purtroppo è in calo per via del manifatturiero – spiega Melaragni -, fortunatamente il settore delle costruzioni cresce e compensa un po’ la dinamica generale”. Questo, come sottolinea la segretaria dell’Associazione, “è dovuto principalmente agli sgravi fiscali in essere, primo fra tutto il Superbonus 110%, tanto è vero che prima che venisse varato, i dati del settore erano in calo. È il motivo per cui risulta importante, anzi fondamentale, dare continuità a un incentivo che per moltissime imprese è una vera e propria boccata d’ossigeno”.