All’assemblea di Talete, convocata per lunedì 26 con all’ordine del giorno la vendita del 40% delle quote ai privati, non può partecipare il Comitato non ce la beviamo. Così ha comunicato l’amministratore delegato della società Salvatore Genova in risposta ad una richiesta che il Comitato aveva presentato nei giorni scorsi: “Gentilissimi membri del coordinamento dei Comitati non ce la beviamo, pur apprezzando il Vostro interesse e ringraziandoVi per la disponibilità dimostrata, comunico che l’assemblea per definizione è aperta soltanto ai soci della società, e pertanto non ritengo ammissibile la richiesta di intervento a partecipare e parlare”.
Ciò avviene, fa notare il Comitato, “nonostante sia prevista al punto 4.2 della Carta dei servizi di Talete la seguente clausola sulla partecipazione alla gestione del servizio idrico: ‘Al fine di assicurare un governo democratico della gestione del servizio idrico integrato, deve essere garantita la partecipazione dell’utente, sia per tutelare il diritto alla corretta erogazione del servizio, sia per favorire la collaborazione dei soggetti gestori’. Si continua a registrare dunque una totale estromissione, da parte della società, dei comitati dei cittadini che agiscono in qualità di portatori di interessi come se la gestione dell’acqua fosse un affare privato e non un servizio pubblico sottoposto a specifiche disposizioni che regolano le relazioni tra pubblico e privato”.
“Ricordiamo – sempre il Comitato – che anche la richiesta che abbiamo inviato via pec il 13 marzo 2021, e che avrebbe rappresentato un momento di confronto costruttivo alla presenza di tutti i soci, non ha avuto riscontro. Considerato quindi che il presidente di Talete ci ha ricordato che l’assemblea è aperta soltanto ai soci della società e, preso atto che i soci della società sono i sindaci rappresentanti dei Comuni dell’Ato, richiediamo a tutti sindaci di permettere che il coordinamento provinciale dei Comitati per l’acqua pubblica Non ce la beviamo, in qualità di comitato portatore di interesse dei cittadini, possa partecipare attivamente, e pertanto con possibilità di prendere la parola, alla riunione prevista per il 26/04/2021 attraverso una sua delegazione. Rimettiamo, pertanto, ai sindaci soci la nostra richiesta e, con essa, la responsabilità di accogliere o estromettere la voce della cittadinanza attiva nella partecipazione alla discussione relativa alle scelte di gestione di un bene comune come l’acqua, essenziale alla vita di ogni individuo”.