Ci sono migliaia di fragili non censiti ai quali non viene ancora somministrato il vaccino. Succede in tutta Italia, nel Lazio e anche a Viterbo. Queste persone, che per i motivi più svariati non hanno un codice di esenzione che gli permetta di effettuare la prenotazione direttamente sulla piattaforma on line, al momento, se non vogliono rischiare di essere vaccinate chissà tra quanto tempo sulla base del semplice criterio anagrafico, devono rivolgersi ai loro medici di famiglia, ai quali, anche in provincia di Viterbo, vengono consegnate da qualche settimana alcune dosi di Pfizer. Le dosi però sono poche (si parla di sei a settimana per ogni medico) e in ogni comune non mancano problemi. Senza contare le polemiche di chi addirittura, senza sapere come stanno le cose, accusa i medici di fare favoritismi. Accuse di questo tipo sono partite anche da qualcuno all’interno della Regione.
A spiegare come stanno in realtà le cose è la Fimmg Lazio (sindacato medici di famiglia): “I medici di medicina generale – si legge in una nota – si occupano di persone in carne e ossa e delle loro fragilità, mentre i tecnocrati ottusi si occupano di numeri.” E ancora: “Alimentare da parte della Regione polemiche e sospetti, sul nostro lavoro, è semplicemente segno di ingratitudine e irresponsabilità. Additare i medici di medicina generale di atteggiamenti arbitrari nella vaccinazione, come quelli che favoriscono i furbetti del vaccino, è una cosa indegna. Perché totalmente infondata. In ogni caso se invece di adottare un atteggiamento burocratico insensato, ci fossero state chieste spiegazioni si sarebbe evitato di gettare discredito e sospetto su una categoria a cui si impedisce da mesi di fare il proprio lavoro e di assistere e di tutelare con il vaccino i propri pazienti. Siamo stati in prima linea nel combattere il Covid – continua la Fimmg Lazio – dal primo giorno quando tutti scappavano e adesso non ci stiamo a passare per quelli che facilitano i furbetti del vaccino. I tecnocrati si occupano di numeri noi di persone. La differenza è tutta qui. Nella voce ‘altro’ ci sono anziani di 80 anni e fragili e fragilissimi non censiti e che non risultano perché non hanno fatto esenzioni. Altri hanno condizioni di salute molto precarie e magari sono vedovi con figli. Basta incrociare i dati e controllare invece di infangare. Questi sono i cittadini registrati nella voce ‘altro’ non i raccomandati o gli amici del medici. Persone, pazienti, non numeri. Nelle liste dei 3000 medici aderenti alla campagna di vaccinazione ci sono ancora migliaia di fragili e fragilissimi da vaccinare e che sfuggono al sistema regionale. Ma che noi conosciamo uno ad uno. E siamo impotenti a dare loro una risposta. Vista la perdurante scelta della Regione Lazio di non farci lavorare e visto che si sceglie invece di spargere sospetto e discredito sul lavoro svolto e che continuiamo a svolgere, riteniamo e necessario a tutela della onorabilità di professionisti che da mesi lavorano 12 ore al giorno per contrastare la pandemia, fare un passo indietro. Nei prossimi giorni, ci dedicheremo solo ai richiami, sempre se ci saranno date le dose vaccinali necessarie e inviteremo tutti i nostri pazienti a rivolgersi agli hub. I numeri torneranno a posto migliaia di fragili e fragilissimi resteranno invece senza vaccinazione ancora per mesi. Un capolavoro.”