Sedici indagati per l’inquinamento del lago di Bolsena, per gli sversamenti degli scarichi fognari prodotti dai paesi che si affacciano sul bacino. Sono: il direttore e il presidente del Cobalb, Massimo Pierangeli e Giancarlo Olivastri; l’attuale e il precedente sindaco di Capodimonte, Antonio De Rossi e Mario Fanelli; l’attuale e il precedente sindaco di Marta, Maurizio Lacchini e Lucia Catanesi; gli ex sindaci di Montefiascone Luciano Cimarello e Massimo Paolini; l’ex sindaco di Bolsena, Paolo Equitani; il sindaco di San Lorenzo Nuovo, Massimo Bambini; l’ex sindaco di Gradoli, Luigi Buzi; il sindaco di Grotte di Castro, Piero Camilli; il vecchio e il nuovo sindaco di Valentano, Francesco Pacchiarelli e Stefano Bigiotti; e infine gli ex dirigenti della Provincia Mara Ciambella ed Ernesto Dello Vicario
A tutti loro sono stati notificati gli avvisi di garanzia di fine indagine. Avvisi che giungono dopo quasi due anni dall’apertura dell’inchiesta, affidata ai pubblici ministeri Eliana Dolce e Stefano D’Arma. Era infatti il 2019 quando agli amministratori locali dei paesi rivieraschi fu spedita una lettera proprio dalla Procura con cui venivano sollecitati ad occuparsi della manutenzione del collettore fognario. La lettera arrivava al termine di una serie di accertamenti compiuti dai carabinieri del Nipaf, che accertarono il malfunzionamento di quasi tutto il sistema fognario.
Un anno fa la gestione degli impianti è passata a Talete.