“Enrico ha l’attitudine, la capacità e gli strumenti per poter compiere le scelte giuste con il metodo corretto:
meglio un giorno di più che scelte frettolose e di esclusiva continuità”.
Fioroni non mette fretta al neosegretario Pd Enrico Letta alle prese con il dossier amministrative e il delicato capitolo Roma: “L’unica cosa che mi auguro -aggiunge parlando con l’Adnkronos – è che Roma merita l’impegno del segretario e della segreteria nazionale, sono certo che non mancherà”. Anche perché, sottolinea Fioroni, “le elezioni amministrative sono tutte importanti per il Pd ma è fuori discussione che quella a Roma, capitale d’Italia, rappresenta un punto determinante per la costruzione di una nuova coalizione vincente di centrosinistra. E’ indubbio che le scelte per il Comune investono direttamente il gruppo dirigente romano ma necessitano di un forte coinvolgimento della
segreteria nazionale perché da Roma può partire la spinta per il rilancio del centrosinistra, come sempre Roma può rappresentare un modello e un test vincente per il futuro politico d’Italia”.
E per riuscirci, Fioroni vede un’unica strada: “Occorre uno sforzo di grande discontinuità, profondamente riformatore e portatore di progetti fortemente innovativi. Quindi occorre prepararsi alle elezioni non con dibattiti sulle poltrone o sui posti ma su idee e valori per una rinascita di Roma di cui si avverte una profonda necessità”.
Fioroni non si addentra su candidature possibili o in campo: “Dico solo che una coalizione non può essere fondata sui veti. Serve una sintesi alta su un candidato sindaco che incarni un progetto di rinascita per la città. I candidati di bandiera non servono, ma serve l’uomo giusto al posto giusto”.
Andrà scelto con le primarie? “Il problema del candidato migliore è un problema di sostanza e non di
metodo, io non ho alcun pregiudizio per le primarie ma sono uno strumento e io sono un assertore convinto che ciò che conta è vincere le secondarie, le elezioni vere”.
“Il candidato più autorevole e più forte per vincere e per governare in democrazia è il migliore. In questo contesto, è giusto un supporto autorevole di pensieri e di opera da parte della Regione per valorizzare Roma e per riconoscerle il ruolo che le spetta. Questo è ciò che in questa campagna elettorale deve essere, a mio avviso, il contributo della Regione Lazio e non altro”.