Arriva mercoledì 7 aprile in Consiglio comunale a Orte la mozione di sfiducia al sindaco Angelo Giuliani. Per essere approvata servono 7 voti su 13. Presentata dai consiglieri di opposizione Primieri, Claudiani, Savoia, Ciocchetti e Fuselli, ha dunque bisogno del sostegno di parte dell’attuale maggioranza. A quanto pare, tutta la partita è nelle mani di Bacchiocchi e Tofone, che, al di là dei tentativi fatti in queste settimane per far rientrare la crisi, sembrano intenzionati a dare il colpo di grazia all’amministrazione. Sullo sfondo ci sono le grandi manovre in vista delle elezioni che si svolgeranno a ottobre.
“E’ una mozione squisitamente politica – dice non a caso lo stesso Giuliani -. Una mozione che però finirebbe per consegnare per sei mesi a un commissario il governo della città. Non è di certo questo il momento adatto per operazioni di questo tipo. Occorre invece fare tutti gli sforzi per superare i contrasti e mantenere un’amministrazione stabile ed efficace, che possa lavorare e trovare soluzioni ai problemi degli ortani”.
Tecnicamente, la mozione mette sotto accusa “l’uso non giustificato e non plausibilmente motivato di ordinanze contingibili e urgenti, recentemente adottate dal sindaco, al fine di realizzare alcuni lavori pubblici, malgrado l’assenza della necessaria copertura economica”. E ancora “l’accensione di mutui per colmare lacune e inadempienze amministrative e il recente atto di indirizzo della giunta municipale per l’estensione di un mutuo precedentemente contratto, per il raggiungimento di un accordo bonario i cui presupposti violano le vigenti norme sul codice degli appalti”.
Ma il punto non è questo. Il punto è che all’interno della maggioranza a qualcuno non sembra vero rimescolare le carte proprio in vista delle elezioni.