Da Gis, gruppo di aziende localizzate nel Lazio, che si occupa di sviluppo e costruzione di impianti fotovoltaici, riceviamo e pubblichiamo. L’intento del Gruppo – si legge in una nota – è far conoscere con trasparenza le regole che stanno dietro alla realizzazione degli impianti, prima delle quali è il rispetto per il territorio. Il gruppo nasce allo scopo di promuovere una corretta informazione sul settore fotovoltaico, promuovendo i valori di sostenibilità ambientale e tutela del territorio, che i progetti stessi incarnano. Il fotovoltaico, infatti, non è solo la risposta a un’esigenza economico-produttiva del sistema italiano, ma anche una parte della soluzione all’attuale emergenza ambientale. Gis è in espansione e al momento conta dieci imprese e oltre 500 addetti.
Avendo notato un giusto interesse mediatico sui nuovi impianti fotovoltaici nel territorio della provincia di Viterbo, con questa comunicazione vogliamo portare il nostro contributo al dibattito. Il nostro Gruppo è costituito da un insieme di imprenditori che si occupano di energia solare, con un approccio equilibrato e in armonia con il territorio d’appartenenza, ben consci del fatto che è l’unico a disposizione di tutti noi cittadini.
Abbiamo un bisogno urgente di energia da fonte rinnovabile perché a causa dell’inquinamento nella nostra Regione – dove ci sono ancora centrali a carbone, tra cui la prima in Italia per emissioni di gas serra –le persone muoiono, le specie animali scompaiono, le piante vengono attaccate da malattie nuove. Nella sola provincia di Viterbo, l’inquinamento causa oltre 330 morti all’anno. Questi sono dati non più ignorabili.
È per opporci a questi meccanismi che ci siamo specializzati nell’energia rinnovabile. Gli impianti fotovoltaici aiutano l’ambiente, ma hanno un impatto sul territorio, perché lo modificano, anche se solo per un periodo di tempo limitato. Consci di ciò, cerchiamo di promuovere un equilibrio accettabile per tutti: persone e animali, natura e cultura, patrimonio e lavoro, energia e agricoltura. Amiamo la nostra terra. Perciò, quando ideiamo un progetto, ci poniamo delle regole. Ora vi raccontiamo quali sono.
Per essere produttivi, gli impianti fotovoltaici devono essere grandi e realizzati sul terreno, poiché i tetti degli edifici non bastano e possono anche causare problemi. Data questa necessità, operiamo scelte precise: selezioniamo terreni senza vincoli urbanistici (paesaggistici, archeologici, etc.); evitiamo le zone a rischio idrogeologico; cerchiamo di rimanere distanti dai centri abitati, dalle aree turistiche o di interesse culturale e archeologico; rimaniamo lontano da boschi (non abbiamo mai pensato di abbattere un solo albero) e da corsi d’acqua; progettiamo impianti che possano coesistere con le attività agricole e spesso sviluppiamo progetti di pastorizia.
Inoltre, nostri interventi si innestano in un territorio ferito dall’abbandono sistematico da parte degli agricoltori a causa di un salto generazionale che porta i figli a non seguire le orme dei padri, dalla crescente remissione della campagna per via dei danneggiamenti dovuti ai cambiamenti climatici e alla globalizzazione dei mercati.
Per questo gli impianti posso dare nuovo valore a terreni sofferenti o improduttivi.
I materiali che impieghiamo nelle lavorazioni sono il massimo della tecnologia disponibile, sono riciclabili e privilegiamo i fornitori della zona per l’acquisto.
All’interno delle recinzioni degli impianti si vengono a creare delle vere e proprie oasi per gli animali di ogni specie.
Garantiamo con fideiussione il ripristino integrale del territorio al termine del periodo di autorizzazione dell’impianto, attualmente di 20 anni.
Infine, è doveroso sottolineare che non percepiamo alcun valore economico da fondi pubblici per fare il nostro lavoro, cioè realizzare opere definite dalla legge “indifferibili, urgenti” e di “pubblica utilità”.
Sappiamo che ci possono essere dubbi o perplessità sul nostro lavoro e sul fotovoltaico. Ma la continua ricerca della demonizzazione delle energie rinnovabili in genere, sempre finalizzato al “non siamo contrari al fotovoltaico o all’eolico, purché non sia qui” non fa altro che riportarci indietro, non aprendoci ad un futuro sostenibile a livello energetico, culturale e ambientale.
GIS – Gruppo Impianti Solari