Oltre ai due curriculum scartati la volta scorsa quando fu scelto Biagio Eramo, sul tavolo del Comitato ristretto dei sindaci, chiamato a formulare proposte durante l’assemblea dei soci, sarebbero finite anche altre due o forse tre candidature. Da dove siano uscite fuori non è dato saperlo, visto che non è stato pubblicato alcun bando: di sicuro qualcuno (gli amici degli amici, evidentemente) si è mosso è il risultato eccolo qua. Bello e pronto da far votare ai sindaci che per mercoledì 10 marzo, dopo il gran rifiuto del manager scelto due settimane fa, sono stati convocati per nominare l’amministratore unico a cui spetterà l’impresa impossibile di salvare Talete.
Le candidature aggiuntive, da quanto si apprende, sono state discusse (come detto, dal Comitato ristretto) poche ore fa. Forza Italia e Pd panunziano stavolta sono convinti di riuscire a portare a casa il risultato. Vedremo.
Restano in ogni caso tutte le gravissime criticità segnalate da un mese a questa parte: la mancata due diligence nonostante il Consiglio comunale di Viterbo abbia votato un ordine del giorno che impegnava il sindaco a richiederla; la completa assenza di trasparenza sulla nomina del manager, posto che non esiste alcun bando pubblico; e infine il continuo navigare a vista da parte di tutti, complici in ciò le segreterie provinciali di Forza Italia e del Partito democratico che, anziché far un passo indietro in nome di quella auspicata liberazione di Talete dalla politica, decidono dietro le quinte e poi servono il piattino ai sindaci. Dove questo percorso possa portare, viste le esperienze del recente passato, è tutto da scoprire.

