Continuano a Orte i boati provenienti dal sottosuolo e tra la popolazione cresce la paura, anche perché sembra ormai assodato che si tratterebbe di piccole scosse di terremoto. In alcune zone sono state anche osservate delle crepe sulle strade. Sembra che prima non ci fossero.
Tra le ipotesi più accreditate per dare una spiegazione al fenomeno c’è la possibile emissione di gas naturale, come il radon, dalle rocce vulcaniche. Le emissioni farebbero generare accumuli in pressione all’interno delle cavità.
Le indagini non si fermano. Dopo l’elicottero dei vigili del fuoco, che ha sorvolato il territorio comunale tre giorni fa, la prossima settimana è previsto l’arrivo di droni e geologici. Quest’ultimi dovrebbero calarsi all’interno delle cavità di cui è ricco il sottosuolo della città per vedere da vicino se ci sono stati crolli, come sembra possa essere alla luce delle testimonianze degli abitanti.
“Prevista – dice il sindaco Angelo Giuliani – una mappatura delle cavità presenti poiché c’è una complessa rete cunicolare”. Giuliani, che sposa la tesi della possibile attività idrotermale come causa delle micro scosse sismiche avvertite dalla popolazione, ha ricevuto in questi giorni molte testimonianze. Molte di esse concordano nel dire che i colpi uditi, paragonabili a scosse telluriche, richiamerebbero quelli di blocchi di pietra caduti da metri di altezza.