L’ingegner Biagio Eramo, con lunghe esperienze manageriali in Acea e Ama, è il nuovo amministratore unico di Talete. Così ha deciso l’assemblea dei soci al termine di una riunione dove non sono mancate polemiche furiose da parte di alcuni. In particolare, i rappresentanti della Lega, alias il sindaco di Tarquinia, Alessandro Giulivi, che ha contestato duramente il percorso seguito per l’individuazione del manager, ovvero il fatto che i nomi sottoposti all’assemblea fossero stati decisi dalle segreterie di Pd e Forza Italia senza consultare le altre forze politiche.
La tensione in alcuni momenti è stata palpabile, ma dopo una sospensione della riunione, utile a riportare un minimo di pace apparente, il nome di Eramo è stato votato praticamente da tutti sindaci, tranne quello di Bomarzo.
Di fatto, come detto in più occasioni nei giorni scorsi, non è stata rispettata la volontà del Comune di Viterbo, che, tramite un ordine del giorno approvato in Consiglio, aveva chiesto, prima di procedere alla nomina dell’amministratore, di commissionare una due diligence per capire come realmente stanno i conti della società e quindi per individuare la strada migliore da seguire.
Si assicura adesso, è il pensiero ad esempio del sindaco di Viterbo, Giovanni Arena, che la due diligence sarà a questo punto il primo passaggio obbligato che il novo manager, assieme alla predisposizione di un piano di gestione credibile e solido, dovrà fare. In alternativa, niente aumento delle bollette.
Ma i dubbi sul fatto che le cose andranno realmente così sono tanti. La partita si chiude per ora, in ogni caso, all’insegna di una evidente assenza di trasparenza dal momento che i sindaci, volenti o nolenti, hanno dovuto ingoiare il pasto che altri avevano cucinato al posto loro.