Numerosi imprenditori agricoli che dal 2017 sostengono considerevoli
investimenti aderendo alla misura 4.1.1 del piano di sviluppo rurale non hanno ancora ricevuto i relativi finanziamenti. Tanto che ora la Commissione europea ha assegnato le risorse finanziarie in questione alle annualità 2021-2022, prorogando di fatto il piano della Regione Lazio.
Secondo Fabrizio Santori, responsabile del Dipartimento agricoltura Lega Lazio, e Stefano Caporossi, consigliere comunale e responsabile del Dipartimento per la provincia di Viterbo, bisogna assolutamente correre ai ripari e preannunciano battaglia politica tramite i loro consiglieri regionali e i loro parlamentari.
“Occorre aiutare – dicono – queste aziende agricole utilizzando tutte le risorse finanziarie messe a disposizione dalla Commissione europea al fine di vedere finalmente avanzare le graduatorie e far pervenire i finanziamenti in tempi brevissimi. Poiché la qualità dei vecchi progetti in graduatoria è già stata garantita dall’applicazione dei criteri di selezione e dei punteggi soglia, la Regione Lazio può e deve da subito procedere
garantendo la massima celerità. Contemporaneamente, si dovrà approntare un nuovo bando, che ha bisogno di più tempo per essere espletato, per aiutare anche altre realtà nate in quest’ultimo periodo o che non sono state ammesse a precedenti finanziamenti”.
“La Regione Lazio – concludono – deve dare un forte segnale ai giovani agricoltori del nostro territorio attivandosi affinché non venga perduta l’ennesima grande opportunità per aiutare le nuove aziende agricole. E’ arrivato il momento di utilizzare al meglio e con celerità tutte le risorse
finanziarie messe a disposizione dall’Europa per aiutare tutte quelle
realtà agricole che hanno già effettuato investimenti nel segno
dell’innovazione e dell’ambiente. Negli ultimi anni moltissimi giovani
agricoltori, nonostante abbiano partecipato al bando e siano risultati
ammessi a finanziamento, non hanno ottenuto un euro. Di fatto ad oggi sono circa 600 le neo imprese agricole lasciate in totale stato di abbandono da parte delle istituzioni”.