L’Università della Tuscia in aggregazione con due aziende viterbesi ha vinto il bando “Emergenza coronavirus e oltre”, promosso dalla Regione, con il progetto denominato “SANI-MASK”, che ha l’obiettivo di sviluppare e commercializzare un kit di sanitizzazione per mascherine chirurgiche basato sulla tecnologia della radiazione ultravioletta, che ha ben nota efficienza germicida. Il progetto ha ricevuto un finanziamento di circa 350 mila euro a fronte di un investimento dei partner di oltre 400 mila euro.
Le mascherine chirurgiche sono costituite da materiali diversi e ad oggi non sono stati studiati dosaggi di riferimento e protocolli specifici per ogni singola tipologia di mascherina, dunque i dispositivi di sanitizzazione esistenti non garantiscono la certezza di disinfezione e la garanzia di non danneggiamento del tessuto. “Il fine ultimo del progetto- commenta il professor Giuseppe Calabrò – sarà dunque quello di allungare la vita utile di mascherine chirurgiche favorendo sia la loro corretta conservazione, nei periodi in cui non vengono indossate, che la sanitizzazione prima dell’utilizzo successivo, e come conseguenza una minore quantità di rifiuti”.
Il progetto di durata semestrale avrà importanti ricadute: dal punto di vista sociale e sanitario, in quanto la corretta sanitizzazione contribuirà a mitigare la diffusione della pandemia; da quello ambientale, in quanto il kit di sanitizzazione potrà contribuire a ridurre il consumo di nuove mascherine chirurgiche e la quantità di rifiuti generati. Il progetto inoltre ha vantaggiosi ritorni economici, industriali ed occupazionali, permettendo di migliorare la competitività di due aziende del territorio della Tuscia: la Gelco, con sede a Viterbo e impegnata da quasi quarant’anni nel settore dell’elettronica professionale, e la DiMar Group, con sede a Valentano che ha recentemente deciso di allargare il suo core business di produzione di borse e oggetti di pelletteria, creando una specifica divisione aziendale impegnata nella produzione di mascherine chirurgiche. Il complesso delle attività progettuali prevedrà lo sviluppo di un protocollo di sanitizzazione specifico per le mascherine prodotte da DiMar, con definizione della dose minima di energia necessaria per la sanificazione e la determinazione del numero massimo di cicli di sanificazione. Tale protocollo verrà poi implementato in un kit di sanitizzazione portatile in cui potranno essere riposte in sicurezza le mascherine che grazie all’azione della radiazione ultravioletta verranno sanificate prima del riuso.