Oggi il Consiglio regionale ha approvato la proposta di legge 223, presentata dalla dem Marta Leonori, su Disposizioni relative alle attività di tatuaggio e piercing. In attesa di una legge nazionale che ad oggi non esiste, la Regione norma dunque il settore su aspetti sanitari, di tutela del lavoro, di tutela dei consumatori e sul perfezionamento dei corsi di formazione. La legge, infatti, oltre a sottolineare l’importanza dell’aspetto artistico della professione, vuole ridurre i canali non ufficiali dove alcuni clienti, spesso, si rivolgono, esponendosi così al rischio di contrarre infezioni e mortificando il lavoro dei professionisti che ogni giorno garantiscono tutti gli standard di sicurezza.
Il settore è in crescita, in Italia 7 milioni di persone hanno un tatuaggio, il 13% della popolazione – lo 0,5% lo porta per finalità mediche – una media leggermente superiore a quella europea che si ferma al 12%. La legge definisce i percorsi formativi per l’ottenimento del titolo, aumentando il numero di ore dei corsi dalle attuali 90 a 800 ore per i tatuaggi e a 300 ore per i piercing, e l’obbligo di aggiornamento; indica anche il divieto di eseguire tatuaggi e piercing a minori di 14 anni o a minori di 18 anni privi del consenso dei genitori; prevede, poi, sanzioni per contrastare il sempre crescente abusivismo e promuove campagne informative per far conoscere i rischi connessi ai trattamenti effettuati da operatori abusivi.
La legge intende attenuare anche il disagio psicologico che alcune donne continuano a vivere dopo un intervento di mastectomia, riconoscendo loro un contributo per la realizzazione di tatuaggi. Un sostegno importante visti anche i numeri di insorgenza di tumori nelle donne, che purtroppo quest’anno l’Associazione italiana di oncologia medica stima ancora in aumento, con il carcinoma alla mammella che resta il più diagnosticato.
“Ringrazio – dice Marta Leonori – tutte le colleghe e i colleghi che hanno votato a favore della legge, un grazie che va esteso anche alle associazioni di categoria e ai professionisti del settore con cui, in questi mesi, ci siamo confrontati per arrivare a un testo che potesse essere il migliore possibile. Voglio dedicare questo risultato all’amico Giovanni Bartoloni, che ci ha lasciati qualche mese fa a causa del covid: da un confronto con lui è nata l’idea di questa legge. Ora la Regione Lazio fa un grande passo avanti per il supporto all’intero settore e alle professionalità che vi lavorano e si propone apripista per una disciplina nazionale a garanzia del settore, per chi ci lavora e per chi ne fruisce”.