Pace fatta in Comune, almeno a sentire il sindaco Arena e i rappresentanti di Fratelli d’Italia e Lega. Conclusi i faccia a faccia con i rispettivi rappresentanti, il sindaco sprizza ottimismo da tutti i pori, assicurando di aver dato rassicurazione sulle richieste portare al tavolo delle trattative: nomina del dirigente dell’urbanistica e avvia dei lavori attesi dai cittadini, a cominciare dal rifacimento del manto delle strade più dissestate.
Ma le cose stanno davvero così? No.
I malumori investono infatti anche, e soprattutto, la linea ombra di comando che avrebbe piantato le tende nella stanza dei bottoni di Palazzo dei Priori: Giulio Marini e Paolo Muroni. In casa Lega si mormora che non è più possibile tollerare le interferenze dei due signori, pronti a mettere becco, con la complicità del primo cittadino, in ogni settore dell’amministrazione. Non si sa cosa abbia risposto Arena su questo aspetto, ma una cosa è certa: soprattutto contro Marini l’insofferenza è tanta. Descritto come una sorta di sindaco parallelo, è il vero “stratega” di Palazzo dei Priori, avvantaggiato in ciò dalle deleghe ottenute in Provincia, e cioè dall’accordo con il consigliere regionale Enrico Panunzi.
Gli alleati, in primis la Lega, si sentono ovviamente tagliati fuori dalle decisione vere, che piovono sulla loro testa con apparente naturalezza, quando invece sarebbero state tutte orchestrate e dirette dietro le quinte. Lui, Marini, si sfoga e dice in giro che, se vogliono, toglie il disturbo, facendo con ciò vedere che in realtà il favore a stare lì lo sta facendo lui agli altri, posto che di grandi esperti di amministrazione pubblica in giro se ne vedono, a suo dire, pochini. Al riguardo, dopo giorni di polemiche, ha fatto vergare al coordinatore comunale di Forza Italia, Proietti, una nota per dire che Forza Italia non tollererà più polemiche infondate da parte degli alleati.
Un monito, un avvertimento, una minaccia? Non si sa. Una cosa è certa: alla versione secondo cui la crisi è stata risolta non ci crede nessuno. E il problema non sono le strade, giustamente al centro dei desiderata dei cittadini, che ogni volta che camminano rischiano di sfasciarsi l’osso del collo: il problema è la catena di comando. Il potere, quello vero, esercitato nell’ombra e non alla luce del sole.