Spese pazze in Regione: l’ex consigliere regionale del Pd Giuseppe Parroncini è stato assolto con formula piena perché il fatto non sussiste. Nell’assunzione di alcuni collaboratori, da parte sua come di altri consiglieri regionali, non ci fu, secondo il tribunale di Roma, che ha emesso la sentenza, l’abuso d’ufficio. Questa era l’accusa mossa a gran parte del gruppo del Pd durante la presidenza Polverini, la quale si dimise in seguito allo scandalo delle cosiddette spese pazze in Regione (caso Fiorito).
Di fatto, secondo l’accusa, le assunzioni dei collaboratori sarebbero dovute avvenire tramite procedure di evidenza pubblica, essendo finanziate con i fondi a disposizione dei gruppi consiliari, mentre per le difese si trattò di incarichi fiduciari quali quelli che ancora oggi vengono assegnati in Regione. Parroncini era assistito dall’avvocato Elena Gallo.
Da notare che il pm aveva chiesto per l’ex consigliere regionale l’assoluzione per intervenuta prescrizione, ma Parroncini si è opposto ed è voluto andare a giudizio. Dello stesso reato erano accusati anche gli altri consiglieri: Foschi, Punzo, D’Annibale, Di Stefano, Lucherini, Mancini, Astorre, Moscardelli, Scalia e Valentini, anche loro assolti.