Il Comitato per la salvaguardia di Corchiano e della Tuscia chiede intanto a Zingaretti di trasferire in provincia di Viterbo le sedi dell’assessorato all’ambiente e di quello all’agricoltura. Una richiesta all’apparenza provocatoria, in ogni caso tendente a sottolineare l’impegno che la Regione deve mettere in campo per evitare che il progetto delle deposito delle scorie radioattive diventi una triste realtà per questi territori.
“Abbiamo apprezzato – si legge in una nota – la netta posizione di contrarietà presa dal Consiglio regionale del Lazio all’individuazione, nella Tuscia, di un sito che possa ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Per noi del Comitato e per molti cittadini questo è un chiaro segnale di speranza e di vicinanza delle istituzioni. Anche le stesse dichiarazioni dei vari consiglieri e dell’assessore Massimiliano Valeriani ci danno fiducia e ci fanno sentire più tutelati. Pertanto, chiediamo al presidente Nicola Zingaretti, alla Giunta regionale, al Consiglio regionale, all’onorevole Enrico Panunzi, portatore dell’ordine del giorno che ha portato al no unanime del Consiglio regionale, agli assessori Enrica Onorati e Massimiliano Valeriani di trasferire nella Tuscia la sede degli assessorati a “politiche abitative, urbanistica, ciclo dei rifiuti e impianti di trattamento, smaltimento e recupero” e “agricoltura, promozione della filiera e della cultura del cibo, ambiente e risorse naturali”.
“Riteniamo – conclude il Comitato – che, a seguito della pubblicazione della carta, che individua sul nostro territorio 22 aree su 67 totali potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nazionale di rifiuti radioattivi, questa possa essere una scelta di grande valore formale, politico e istituzionale, perché ad oggi, nel Lazio, il fronte più avanzato sulle tematiche interessate dai due assessorati è qui nella Tuscia”.