Si chiedono in molti quanto si resterà, nel Lazio, e quindi in provincia di Viterbo, in fascia arancione. Per rispondere, bisogna partire dall’indice Rt, tornato sotto quota 1, la soglia di sicurezza, come annunciato venerdì dalla Regione Lazio nel consueto bollettino sull’andamento dei contagi. Nell’ultima settimana si è osservato inoltre anche un lento calo dei ricoveri ordinari e di quelli in terapia intensiva. Il tasso di occupazione di questi ultimi, per esempio, è sceso in pochi giorni dal 33 al 31 per cento. Nei prossimi giorni, quindi, potrebbe scendere sotto la soglia di sicurezza fissata dal governo al 30 per cento. Per quanto riguarda il tasso di occupazione dei posti letto ordinari (la soglia critica è fissata al 40 per cento), esso si attesta al 43 per cento e anche in questo caso il trend è in calo. Come è in calo anche il tasso di occupazione dei posti di terapia intensiva. Insomma, la curva è in miglioramento, sebbene i casi giornalieri siano ancora stabilmente sopra quota mille, ed è probabile, se nei prossimi giorni il trend verrà confermato, che il Lazio tornerà in zona gialla appena possibile.
Ma non subito ci vorranno almeno due settimane.
La nostra regione continuerà infatti a rimanere in zona arancione perché il Dpcm del 3 novembre prevede la permanenza per 14 giorni almeno in uno scenario inferiore di rischio rispetto a quello che ha determinato lo spostamento in fascia rossa o arancione. In sostanza, il conteggio dei 14 giorni è partito da venerdì. Questo significa che, se il trend in calo venisse confermato, il Lazio potrebbe tornare in zona gialla in seguito alla pubblicazione del monitoraggio di venerdì 5 febbraio, con le nuove regole che entrerebbero presumibilmente in vigore domenica 7 febbraio.