Il Comitato per la salvaguardia del territorio di Corchiano e della Tuscia chiede l’accesso agli atti della Sogin, non disponibili online, sull’individuazione delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nazionale di scorie nucleari. Si è affidato per questo all’avvocato Vanessa Ranieri, esperta in tematiche ambientali.
“Avere a disposizione questi documenti è fondamentale per il nostro futuro, ed è necessario farlo senza nessuna intermediazione politica e burocratica – spiega il comitato -. Ciò per noi è già un grande successo, come lo è per tutti quelli che credono ad uno sviluppo sostenibile e indipendente da ogni tipo di imposizione”.
“Per noi questo è un ulteriore modo per ribadire che questa è casa nostra e il deposito di scorie radioattive non è il benvenuto”, evidenzia il presidente Rodolfo Ridolfi, che aggiunge: “Il deposito nazionale dovrà contenere inizialmente 78 mila metri cubi di rifiuti a bassa e media intensità. Successivamente, altri 17 mila di scorie ad alta attività. Per una durata di 50 anni. Le dimensioni del deposito e il prevedibile impatto sul nostro territorio saranno devastanti sotto ogni profilo – spiega il comitato -. Il solo deposito di stoccaggio avrà una superficie di 90 ettari i quali equivalgono a 126 campi da calcio, ad esso verrà annesso un parco tecnologico, solo approssimativamente definito negli atti pubblicati, di altri 40 ettari, equivalenti a 56 campi da calcio”.