Con la nomina del commissario, nella persona dell’ingegnere dell’Anas Ilaria Coppa, sembra davvero arrivata l’ora del completamento della Orte-Civitavecchia. L’investimento previsto dal Governo Conte, che in verità eredita quanto fatto precedentemente dai Governi Renzi e Gentiloni, è di circa 400 milioni.
Nel Lazio è previsto un investimento complessivo di oltre 10 miliardi per otto opere, compresa la Orte-Civitavecchia, destinate a rilanciare l’economia e l’occupazione.
1) Strada Umbro Laziale. Sistema stradale di collegamento del porto di Civitavecchia con il nolo intermodale di Orte, tratta Monte Romano Est-Civitavecchia
2) Cisterna Valmontone con relative opere connesse
3) Strada statale 4 Salaria
4) Linea ferroviaria Roma-Pescara
5) Chiusura anello ferroviario di Roma
6) Metropolitana di Roma Linea C
7) Messa in sicurezza del sistema acquedottistico del Peschiera
8) Riorganizzazione della ristrutturazione di alcuni commissariati romani, compresi un immobile comunale a Genzano e l’immobile Tommaso Campanella per la realizzazione del Polo cibernetico.
“La nomina da parte del Governo dei commissari per le grandi opere – commenta Zingaretti – è una sicuramente una bella notizia per il Paese e anche per Lazio. Sono infatti 8 le opere individuate che hanno ricevuto il via libera nella nostra regione, quasi tutte attese da anni. Stiamo parlando di una grandissima occasione per lo sviluppo di infrastrutture di carattere strategico per il nostro territorio e per la creazione di nuovi servizi che andranno a semplificare la vita di chi viaggia e si sposta quotidianamente. Un investimento imponente, di oltre 10 miliardi di euro, che si tradurrà anche nell’apertura di nuovi cantieri e in una sicura opportunità di lavoro e occupazione”.
“E’ chiaro a tutti che – continua Zingaretti – l’impellenza è quella di far partire subito i cantieri, la nomina dei commissari garantisce quella velocità necessaria, anzi direi indispensabile, alla realizzazione di queste opere nel Lazio come nel resto del Paese. Dobbiamo rimettere in moto i motori della nostra economia, rallentati e in alcuni casi boccati anche dalla pandemia degli ultimi mesi. Ripartire è la nostra parola d’ordine, senza indugio ma con speranza e fiducia nel futuro”.