Pericolo rifiuti radioattivi in provincia di Viterbo. Iniziative di contrasto anche a Palazzo dei Priori, dove domani vengono presentati tre ordini del giorno: uno da Luisa Ciambella del Pd, uno dalla Lega e un altro da Fratelli d’Italia.
Così si legge nella proposta di deliberazione di Luisa Ciambella: “Premesso che, come previsto dal Decreto legislativo 31 del 2010, Sogin, società pubblica, con il nulla osta del ministero dello sviluppo economico e del ministero dell’ambiente, ha pubblicato il 5 gennaio 2021 sul sito www.depositonazionale.it la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) a ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e il parco tecnologico, insieme al progetto preliminare e tutti i documenti correlati; l’avvenuta pubblicazione ha avviato il periodo di consultazione pubblica; tra le 67 aree ritenute idonee ad ospitare il deposito nazionale ne figurano 22 in provincia di Viterbo, sebbene non direttamente sul territorio comunale; il deposito nazionale dovrà contenere inizialmente 78.000 metri cubi di rifiuti a bassa e media intensità; successivamente, altri 17.000 metri cubi di scorie ad alta attività; e considerato che un’evenienza simile sarebbe deleteria per la collettività, per tutta la Tuscia e per il suo sviluppo economico e sociale vista la naturale vocazione che la nostra provincia ha al turismo, all’agricoltura di qualità oltre alla sensibilità rivolta alla tutela dell’ambiente e dei beni comuni, per questo è necessario tutelare il nostro modello di sviluppo territoriale e turistico sostenibile in ogni modo; tenuto conto che i criteri utilizzati dalla Sogin per la selezione non hanno tenuto in considerazione dei criteri di localizzazione approvati nell’aggiornamento del Piano di gestione dei rifiuti approvato con dcr 4/2020; della normativa regionale, in primis la legge regionale 11/2019 riguardante Disposizioni per la disciplina e la promozione dei biodistretti; il Consiglio comunale, per le premesse sopra illustrate, nell’esprimere la contrarietà alla possibilità di accogliere il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi nel territorio provinciale; delibera di impegnare il sindaco di Viterbo ad esprimere parere negativo alla realizzazione di un deposito di scorie radioattive nel territorio provinciale; di impegnare lo stesso, quale rappresentante dell’ente, a costituirsi nelle fasi della consultazione pubblica nell’ambito della procedura per la localizzazione, costruzione ed esercizio del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e del parco tecnologico, ai sensi del decreto legislativo 31 del 2010, e negli eventuali ricorsi giurisdizionali amministrativi sebbene nessuna delle aree individuate si trovi sul nostro terreno comunale, ma in una ottica di un unico territorio e nel rispetto del ruolo di riferimento che il sindaco del capoluogo deve svolgere sulle scelte strategiche provinciali, in collaborazione con tutti gli altri 59 sindaci; di impegnare il sindaco di Viterbo nel coinvolgimento delle associazioni di categoria”.