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Home » Politica » In Consiglio regionale 5 ordini del giorno contro il nucleare

In Consiglio regionale 5 ordini del giorno contro il nucleare

19 Gennaio 2021

Approvati dal Consiglio regionale cinque ordini del giorno per dire no allo stoccaggio delle scorie radioattive in uno dei 22 siti individuati in provincia di Viterbo dalla Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) a ospitarli.

Il dibattito è stato introdotto da un intervento dell’assessore a politiche abitative, urbanistica, ciclo dei rifiuti e impianti di trattamento, smaltimento e recupero, Massimiliano Valeriani, che ha spiegato che il programma nazionale per la gestione dei rifiuti radioattivi istituisce un quadro per la gestione del combustibile nucleare e dei rifiuti radioattivi in virtù del quale ogni singolo stato dell’Unione europea assicura l’attuazione del proprio piano.

“La Sogin – ha spiegato Valeriani – è la società affidataria del ministero dell’Ambiente che ha recentemente pubblicato la documentazione riguardante l’avvio della procedura di consultazione per l’ipotesi di localizzazione, costruzione ed esercizio del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e del parco tecnologico. In particolare – ha proseguito l’assessore – è stata pubblicata la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee, in cui sono stati individuati anche 22 ipotetici siti nella provincia di Viterbo”.

Tra gli ordini del giorno, oltre a uno del Pd, quello del consigliere Fabio Capolei (Energie per l’Italia) volto ad attivare Arpa Lazio e la Protezione civile regionale, per il monitoraggio delle attività presso la ex centrale nucleare di Latina, in località Borgo Sabotino, e a erogare le necessarie risorse a tal fine.

L’ordine del giorno del Movimento 5 stelle – prima firmataria la consigliera Silvia Blasi – impegna invece il presidente e gli assessori competenti a farsi portavoce delle istanze delle comunità locali e a rappresentarne il fermo diniego alla realizzazione del deposito nazionale di scorie sui rispettivi territori. Questo ordine del giorno inoltre impegna la giunta a chiedere al governo una proroga dei termini, (60 giorni), per la presentazione delle osservazioni nella procedura di consultazione pubblica avviata il 5 gennaio.

Parla di “assoluto divieto allo stoccaggio e al transito di scorie nucleari” e di “far valere la totale contrarietà all’individuazione in una delle 22 aree indicate nella Cnapi del sito di deposito nazionale per i rifiuti radioattivi e parco tecnologico” l’ordine del giorno della Lega – primo firmatario Orlando Tripodi – che impegna la giunta “a farsi parte attiva per tutte le azioni istituzionali ed eventualmente amministrative e giudiziarie utili a rappresentare questa deliberazione in qualunque sede”.

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