Fiducia anche al Senato per il Governo, che ha ottenuto 156 sì. I no sono stati 140, gli astenuti 16. Alla maggioranza assoluta (161) mancano 5 voti, ma il risultato ottenuto, a questo punto, basterà a Conte per andare avanti cercando nel frattempo di mettere in piedi, come sembra di capire, un gruppo di “responsabili” o “costruttori” sul quale poter contare soprattutto nei lavori delle commissioni, dove la maggioranza, per il meccanismo di funzionamento di questo organi, potrebbe rischiare di andare sotto a seconda dei provvedimenti legislativi in discussione.
Dopo il caso Polverini, scoppia quello, decisamente clamoroso, della senatrice Maria Rosaria Rossi, fedelissima di Silvio Berlusconi, che ha votato la fiducia insieme al collega Andrea Causin. Tajani ha detto che sono tutti e due fuori da Forza Italia, ma indubbiamente, soprattutto per quanto riguarda la Rossi, lo strappo è destinato a far discutere all’interno e fuori dal partito.
La decisione della Rossi, a differenza di Causin, il cui voto favorevole al Governo per certi versi era atteso, secondo vari osservatori politici avrebbe colto di sorpresa i vertici di FI. Come detto, Rossi e Causin, ha annunciato Antonio Tajani, sono stati espulsi da Forza Italia.
Paola Binetti, senatrice Udc, i tre ex M5s ora al Misto Tiziana Drago, Michele Giarrusso e Carlo Martelli hanno votato no. I senatori Sandra Lonardo (moglie di Clemente Mastella), Sandro Ruotolo, (Misto), la senatrice a vita Elena Cattaneo, l’ex M5s Saverio De Bonis, Gregorio De Falco hanno votato sì.
Matteo Renzi e l’ex ministra Teresa Bellanova e Daniela Sbrollini si sono astenuti.