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Home » Politica » Ritorno in aula: lezioni da 50 minuti e due orari di ingresso

Ritorno in aula: lezioni da 50 minuti e due orari di ingresso

17 Gennaio 2021

Nelle scuole superiori del Lazio sono oltre 250 mila gli studenti che da lunedì 18 gennaio riprenderanno in parte a andare a scuola, alternando le lezioni in presenza a quelle a distanza.

“Tornare alla didattica in presenza – dice l’assessore Di Berardino – è certamente importante poiché consente il recupero della socialità e delle relazioni così sacrificate in questi ultimi mesi, significa sostenere meglio gli studenti più in difficoltà. E’ naturale che in questi giorni i genitori, gli studenti e gli insegnanti siano preoccupati per l’eventuale possibilità di contagio. E è per questo che è importante che indicazioni sui corretti comportamenti da tenere dentro le scuole siano rispettate in pieno: distanziamento di un metro tra gli studenti e di due metri tra gli studenti e docenti; igiene delle mani e delle superfici; areazione degli ambienti. Certamente rimane l’uso obbligatorio della mascherina anche quando si è seduti al banco con l’eccezione degli studenti con disabilità (e dei bambini dell’infanzia). E’ necessario continuare, con piccoli sacrifici, a evitare i contagi e a proteggere sé stessi e gli altri”.

ll rientro in classe è accompagnato per la precisione da alcune azioni decise nei giorni scorsi, tra cui l’ingresso a scuola con una percentuale in presenza che va dal 50% al 75% in base alle decisioni prese in autonomia da ogni singola istituzione scolastica. La Regione assicura che è stata potenziata la rete di trasporto regionale a partire dall’aumento delle corse Cotral all’uso degli autobus privati per rafforzare ulteriormente il servizio a favore degli studenti”. Ed ancora: “E’ stato fatto un importante lavoro da parte di tutte le Prefetture del Lazio che hanno coinvolto la Regione, l’Ufficio scolastico regionale, i comuni, le aziende di trasporto per conciliare le esigenze del mondo della scuola, il distanziamento sociale e il servizi di trasporto. Inoltre dalle Prefetture è stato garantita un’opportuna azione di vigilanza per evitare assembramenti. Sono state introdotte due fasce orarie di entrata a scuola, alle 8 e alle 10 così da favorire il corretto e necessario distanziamento. E’ stata data la possibilità alle singole istituzioni scolastiche di ridurre l’orario delle lezioni da 60 a 50 minuti soprattutto per andare incontro alle esigenze dei ragazzi senza che questo comprometta il programma scolastico, contando sulla capacità organizzativa delle scuole e sulla professionalità del corpo docente”.

Nei drive-in è stato inoltre organizzato un accesso dedicato ai ragazzi delle scuole superiori e ai docenti. I primi possono fare i test senza certificato medico, mentre i secondi con certificato medico possono effettuare i tamponi gratuitamente. Inoltre continua a esserci un lavoro e uno stretto rapporto delle singole Asl con tutte le scuole. Sarà interessante verificare se a Viterbo tutti questi apparenti automatismi funzioneranno.

La Regione fa sapere inoltre che sta “lavorando per definire un’indicazione da rivolgere opportunamente alle amministrazioni comunali affinché possano rimodulare e/o riorganizzare gli orari di apertura delle diverse attività produttive e servizi, facendo salva la contrattazione con le organizzazioni sindacali e ovviamente indicando orari diversi dalle 8 e dalle 10.

Inoltre, la Regione ha pubblicato un secondo bando rivolto alle scuole – e tramite queste ai ragazzi – con un finanziamento di 3,5 milioni di euro per potenziare la connettività e in particolare software, hardware e abbonamenti Internet per permettere a tutti di seguire le lezioni a distanza. Una volta che la singola istituzione scolastica ha adottato la scelta sulla percentuale di ingresso a scuola (minimo 50%, massimo 75), si è convenuto che alle 8 entra in classe il 60% dei ragazzi e alle 10 il restante 40.

Infine, la Regione Lazio, “congiuntamente all’Ufficio scolastico regionale, continuerà a promuovere incontri periodici con le organizzazioni dei sindaci, dei presidi e tutte le altre associazioni del mondo della scuola rappresentative dei genitori, degli studenti e docenti ma anche con l’Upi ai fini di monitorare l’andamento dei contagi nei prossimi giorni, così da valutare insieme la necessità di adottare modifiche o rimodulazioni delle scelte compiute con l’obiettivo di favorire e migliorare il servizio a favore degli studenti e della scuola”.

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