L’ultimo campanello d’allarme, nelle orecchie del sindaco, è risuonato netto e chiaro con la brutta storia delle scuole lasciate al freddo e al gelo a dicembre e nelle prime due settimane di gennaio. Decine e decine i messaggi di protesta arrivati a Palazzo dei Priori e pubblicati sui social, culminati con l’onta della chiusura della materna dell’Ellera decisa dal prefetto dopo gli appelli dei genitori caduti nel vuoto.
Si è trattato di una cartina al tornasole, secondo il comune sentire, del malfunzionamento dell’amministrazione comunale, o meglio: di una non amministrazione, essendo percepita all’esterno come un assembramento di personaggi dediti alle chiacchiere e all’inseguimento di un’inafferrabile vanagloria personale che alla gente comincia a dare molto fastidio. Le proteste riguardano tutti gli ambiti della vita cittadina: strade rotte, decoro ridotto ai minimi termini, trasporti che non funzionano, pratiche che negli uffici marciano a passo di lumaca nonostante l’arrivo dei nuovi assunti e addirittura odiosi ritardi nell’assegnazione dei buoni spesa alle famiglie che stanno subendo i contraccolpi del Covid. Senza contare, oltre l’ordinario, l’assenza di una visione e di un progetto.
Di fronte a questa lunga lista di quotidiane inefficienze, l’immagine dell’amministrazione Arena, a quasi tre anni dal suo insediamento, sembra ridotta ai minimi termini. E per questo stamattina si è svolta una riunione straordinaria di giunta con all’ordine del giorno il rilancio dell’azione di governo, ben sapendo, tutti quanti, che tra un anno comincerà già la campagna elettorale per il 2023. Un appuntamento, quello, che rischia di travolgere gli attuali inquilini di Palazzo dei Priori.
La riunione si è conclusa con l’elencazione di tante buone intenzioni da parte di tutti e con l’impegno a voltare pagina. Come? Lavorando di più, con gli assessori più presenti in ufficio, idem per quanto riguarda i dirigenti, e con un atteggiamento generale più collaborativo nei confronti dei cittadini. Arena dice che personalmente ci crede, come hanno giurato di crederci anche gli assessori. Tra tre o quattro mesi una nuova verifica, poi, se le cose continuano a non andare, non si esclude un rimpasto. Tutta roba già sentita.
Una cosa è sicura: il tempo corre veloce e di solito un’amministrazione che produce poco o niente nei primi due-tre anni del suo mandato difficilmente riesce a raddrizzare il timone negli ultimi due. La sensazione è che, al netto delle dichiarazioni di intenti, la giunta Arena abbia davvero iniziato a percorrere la curva discendente di una parabola la cui fine già si intravede all’orizzonte.