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Home » Politica » Decade il Cda di Talete. Per ora niente aumento delle bollette

Decade il Cda di Talete. Per ora niente aumento delle bollette

14 Gennaio 2021

Si dimette anche il consigliere in quota Forza Italia, Giuseppe Fraticelli (ieri si era dimessa Antonella Stella in quota FdI). Decade il Consiglio di amministrazione di Talete. E salta l’aumento delle tariffe idriche in programma stamattina all’assemblea dell’Ato.

E’ la cronaca di una giornata in cui sono venute al pettine tutte le criticità che assillano l’azienda. Dalla difficoltà dei sindaci a giustificare nuovi aumenti delle bollette a fronte di un servizio di dubbia qualità alla paura degli stessi a prendere decisioni dopo l’intervento della Procura della Corte dei conti che, come si ricorderà, chiede il conto a chi, negli anni passati, non ha esercitato il dovuto controllo analogo sull’ente di via Romiti.

Tecnicamente, le dimissioni di due consiglieri su tre comportando la decadenza anche del presidente Bossola. Da qui la decisione dei sindaci di non procedere all’approvazione del piano presentato dal Cda uscente, rimandando tutta la partita a tempi migliori, anche se non si comprende bene quali e come, dato che gli aumenti andavano varati per legge entro il 31 dicembre.

Adesso ci sono 45 giorni di tempo per scegliere la nuova governance. Sembra che a breve sarà convocata a breve un’assemblea ristretta per decidere il da farsi.

“Con la presente – aveva scritto Fraticelli prima dell’inizio dell’assemblea – rassegno le mie dimissioni da consigliere di amministrazione. Dopo un’attenta analisi, condivisa anche con molti i sindaci della nostra provincia, valuto che le condizioni per proseguire questo percorso vengono meno”. “Sul versante della Regione Lazio – aveva aggiunto – intesa come istituzione ed indipendentemente dalle varie colorazioni politiche che ha avuto negli anni, è mancato un effettivo sostegno, soprattutto per la calmierazione delle tariffe, specie in questo periodo di pandemia. In un Ato debole come il nostro, non è possibile scaricare sul gestore del servizio, e quindi sugli utenti, il costo esosissimo della dearsenificazione dell’acqua, specie se tale fenomeno si caratterizza solo come endemico ad uno specifico territorio e non presente generalmente sull’intera estensione del territorio regionale; in questa direzione l’Ato unico regionale, dai più, era ed è individuato come la vera soluzione anche a tali specifiche problematiche”.

Fraticelli rigetta dunque tutte le responsabilità sulla Regione: “Alla Regione va anche ascritta una evidente debolezza politica con la quale ha gestito e, negli anni, purtroppo consolidato, visto che ancora ci troviamo in tale situazione, la disparità di trattamento tra i Comuni entrati in Talete e quelli che ancora non lo hanno fatto; si sono create evidenti diseconomie nella efficace ed efficiente gestione del Servizio idrico integrato, anche stavolta tutte a carico delle popolazioni dei Comuni che hanno conferito il servizio in Talete: la proliferazione delle tariffe, applicate nei vari territori e la odiosa disparità di trattamento che ne è scaturita tra utenti ed utenti ha, ancor di più, aumentato un sentimento di sfiducia nei confronti della società, provocando addirittura, in capo ad alcuni sindaci, la volontà di resistere, fin dove possibile, pur di non conferire il servizio. Ed è proprio ai sindaci-soci che va, in questo momento il mio più, sentito pensiero: loro sanno quanto il sottoscritto si sia quotidianamente speso per ripristinare normali rapporti di collaborazione e sostegno reciproco, tesi proprio al superamento di annosi contenziosi, in alcuni casi anche di natura giudiziale; risultati importanti, da questo punto di vista, sono stati conseguiti; non lascino, dico ai soci, in questo delicatissimo momento, sola l’azienda; non si lascino definitivamente vincere dalle oggettive difficoltà che, ormai costantemente, caratterizzano le condizioni economico-finanziarie dei loro bilanci; si concentrino invece, in uno sforzo, stavolta davvero comune ed unanimemente condiviso, nel dotare l’azienda di un piano finanziario, sostenuto anche da una politica tariffaria che consenta alla Talete di proseguire nel suo percorso, proprio a partire dal dotarla di un capitale sociale che sia consono alla sua conformazione e consistenza. Non giova a nessuno, si ricordi, seminare dissapori tra una parte dei sindaci e qualche consigliere di amministrazione di Talete: il cda, nella sua interezza, a partire dal suo presidente, ha sempre lavorato per portare l’azienda fuori da queste secche, senza lesinare alcuno sforzo, con costante impegno e professionalità”.

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