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Home » Politica » Aumento delle tariffe idriche, lettera aperta di Ciambella al sindaco

Aumento delle tariffe idriche, lettera aperta di Ciambella al sindaco

12 Gennaio 2021

Lettera al sindaco Arena prima del voto sull’aumento delle tariffe previsto per giovedì 14 gennaio 2021.

Caro Sindaco,

Le scrivo per l’ennesima volta sulla questione Talete ad un giorno dal voto previsto per domani all’assemblea dei sindaci per esporle, ancora una volta, la mia netta contrarietà ad un suo voto favorevole, alla luce di una serie di perplessità e illegittimità che ho rilevato nella lettura puntuale dei documenti a partire dalla nota che la segreteria tecnica operativa dell’Ato ha fornito a tutti i sindaci della nostra provincia.

  1. Sono basita dalla proposta poi approvata il 29/12/2020, in sede di assemblea dei sindaci, dove è stato proposto di aprire e tenere aperta la stessa seduta per ben 16 giorni per poi riprendere, con la dovuta calma, il prossimo 14 gennaio al fine di poter mantenere la votazione sull’aumento delle tariffe idriche. La trovo una modalità sciatta e non supportata giuridicamente di operare che non dovrebbe venire approvata e consentita dai sindaci che bene conoscono, come lei, che i termini sono perentori e non possono essere interpretati “alla buona” secondo come ci fa più comodo (la approvazione era prevista per il 31/7/2020 delibera Arera n. 235/2020/R/IDR ). Intanto i sindaci dovevano essere informati per tempo e non “in zona Cesarini” e soprattutto gli amministratori che non sono un consiglio di amministrazione, che segue giurisdizione diversa, sanno bene che l’ATO dopo l’entrata in vigore del Codice dell’ambiente ha acquisito ex lege personalità giuridica di diritto pubblico e a quello si deve rifare.
  2. Ho sentito parlare di responsabilità dei sindaci qualora non aumentassero le tariffe idriche perché si “MACCHIEREBBERO”  di non mantenere la società in equilibrio finanziario. Ho sempre creduto che l’obbligo principale dei comuni sia quello di effettuare un puntuale e reale controllo analogo verso la società che se effettuato avrebbe portato a non avallare una serie di scelte gestionali che invece sono state subite e che non sono il ritratto della trasparenza e di una gestione sana. Se la società gestisce in maniera “ singolare eventualemente allegra” io socio sono obbligato a consentirle di procedere aumentando sistematicamente ogni anno le tariffe? Dove sta scritto? Io credo che i sindaci possano rispondere solo di ciò che forse non hanno controllato, non di altro.

Stia tranquillo sindaco Arena chi pensa di condizionare i sindaci sulle loro eventuali responsabilità personali omette di dire che per garantire l’equilibrio finanziario è necessario non fare sconti (“regalini ai comuni” di cui prossimamente darò nuove notizie), gestire la società in maniera efficiente, economica ed efficace e questo viste le condizioni della società e i tentativi pregressi mi sembra alquanto improbabile.

  • E’ evidente che esiste un obbligo normativo per l’approvazione delle tariffe ma  non è detto che siano sempre a rialzo. Pensate alle tasse comunali per cui la legge stabilisce comunque un termine perentorio per adottarle entro il quale il consiglio può modificarle o mantenerle inalterate, perché qui si parla sempre di aumenti a fronte di investimenti di cui non c’è certezza (sistema gestionale informatico finanziato con la tariffa ma mai realizzato anno 2019/2020)? Inoltre se non vengono attuate misure di controllo da parte degli organismi preposti, gli aumenti tariffari e il finanziamento di 40 milioni fondo CSEA (termine per la richiesta scaduto il 30/09/2020) ammesso che arrivi, non garantiranno l’efficientamento della Talete spa e conseguentemente il miglioramento del servizio idrico integrato (acquedotto, fognatura e depurazione) ai cittadini della Tuscia.
  • A dimostrare la debolezza delle argomentazioni sul finanziamento Arera di 40 milioni è il fatto che per ben 3 anni consecutivi alla fine dell’anno gestionale ci si trova nella medesima situazione senza aver realizzato gli investimenti e le prescrizioni della stessa Arera che a detta dei tanti dovevano garantire il finanziamento e quindi la risoluzione di tutti i problemi, ma non è accaduto. Qualora volessimo fare l’ennesimo atto di fede, che sconsiglio vivamente, immaginiamo di avere il finanziamento mantenendo le stesse modalità di gestione e controllo probabilmente “anomalo” inizieremo nuovamente questo stucchevole gioco dell’oca sulle spalle dei cittadini.

Sig. Sindaco come socio di maggioranza spetta a lei aprire la nuova stagione dell’acqua pubblica in provincia di Viterbo.

Luisa Ciambella

Consigliere comunale PD

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