Chissà cosa pensano, il presidente della Provincia Pietro Nocchi e il consigliere regionale Panunzi, del loro grande alleato Giulio Marini. Un alleato proprio “affidabile” per il centrosinistra. “Di ferro”, oseremmo dire.
Il punto. In un comunicato inviato ieri ai giornali il “compagno” Giulio se la prende con il Governo e addirittura con Mattarella, andando ben oltre il pensiero dello stesso Berlusconi, che del capo dello Stato ha detto invece di aver molto apprezzato il discorso del 31.
Il tema, per Marini, è quello degli aiuti al turismo. Sentitelo: “Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, spiega al Paese che il 2021 dovrà essere l’anno del rilancio, a partire dai settori più colpiti dalle chiusure dovute alla pandemia, tra i quali, è noto, il turismo e il suo indotto sono in prima fila; il premier, Giuseppe Conte, sottolinea che il Recovery Plan è un’occasione da non perdere, per tutta la nostra economia; il ministro Franceschini va in tv e rilascia interviste ai giornali, magnificando gli interventi a favore di cultura e turismo. Noi, nel nostro piccolo, cerchiamo di capire cosa c’è dietro questi roboanti annunci e scopriamo di essere su ‘Scherzi a parte’: nelle bozze del Recovery Plan, infatti, al turismo (che vale oltre il 13 per cento del Pil nazionale), andranno appena 3,1 miliardi su 196 e nella manovra 2021 (40 miliardi) per il turismo è previsto un pacchetto di misure che, a conti fatti, vale poco più di 505 milioni di euro. Allora, questi signori hanno il dovere di spiegarci se c’è una scelta deliberata per uccidere definitivamente il turismo italiano, con tutto il suo indotto, con l’ospitalità e la ristorazione, perché le cifre dicono esattamente questo”.
Ovviamente, conoscendo Marini e ben sapendo che è l’ultimo che può parlare di turismo visto lo stato pietoso in cui ridusse la città in quei 5 anni in cui Viterbo ebbe la sventura di averlo come sindaco, viene solo da ridere. Ovvio, che con queste uscite cerca solo di rifarsi una verginità, come concordato con Battistoni e Tajani, accreditandosi come responsabile turismo di Forza Italia Lazio. Una carica inesistente, certo, ma resta il fatto che mentre a Viterbo inciucia con Panunzi a Roma mostra il suo vero volto. Il problema però non è suo, ma di Panunzi che per stare con Marini ha distrutto il centrosinistra.