Confimprese scrive al prefetto di Viterbo, Giovanni Bruno, chiedendo di intervenire per far rinviare l’invio delle cartelle esattoriali. Se non ci saranno provvedimenti di proroga, l’invio delle cartelle scatterà infatti dal 1° gennaio. Seguiranno pignoramenti ed esecuzioni che scaturiranno dal rinnovo dei precetti e dalla ripresa delle attività di recupero coattivo.
“Poiché lei rappresenta il governo sul nostro territorio – si legge nella lettera – ci sentiamo in dovere di avvisare che a fronte di 31 milioni di atti da inviare sul territorio nazionale ci saranno decine di migliaia di avvisi che arriveranno anche nella nostra città e nella nostra provincia. Per quanto detto ci lascia sbalorditi il fatto che il governo non abbia pensato alle aziende in gravissima crisi. Nella Tuscia la situazione è precipitata con il Covid: il comparto turistico e dei servizi alle imprese e alla persona ha avuto un vero e proprio crollo. Alla luce di ciò molte aziende e famiglie rischiano grosso. Oltre a ciò ancor più grave è il rischio di forti aggregazioni di persone dinanzi e dentro gli uffici dell’Agenzia delle entrate”.
“E’ ovvio – nota Confimprese – che questa situazione comporterà forti rischi per i cittadini e gli operatori degli uffici, proprio in un momento dove si predica la massima cautela. Un potenziale rischio sanitario che potrebbe causare forti pericoli di focolai. In ultimo, ci preme far notare che alcune partite Iva che hanno avuto cattiva sorte chiudendo l’attività e alle quali sono collegate persone e famiglie finite in povertà assoluta nell’assordante silenzio di servizi sociali e uffici preposti a questo genere di emergenze. Gente senza reddito e senza aiuto che rischia potenzialmente di esporsi verso lavori ambigui o addirittura fuori ogni regola. A tale proposito Le chiediamo di stimolare i servizi sociali di ogni ente preposto a considerare queste povere persone sfortunate alla pari di altri sfortunati, quali richiedenti asilo, gente che fugge dalle guerre o altri che hanno garantita assistenza, pasti caldi giornalieri, un tetto e dignità, quella dignità e voglia di vivere che molti hanno perso con l’avvento di questo terribile virus. Certo della Sua attenzione confidiamo che possa recepire quanto sopra scritto al fine di comunicare agli organi preposti del governo quanto evidenziato”.