“L’epidemia – ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro – è in lenta decrescita, ma in alcune regioni i contagi crescono. L’incidenza del virus è ancora molto alta, impossibile con questi numeri pensare di mitigare i limiti agli spostamenti”.
Il ministro Speranza dal canto suo, durante un forum organizzato dall’Agenzia Ansa, ha ribadito che “gennaio sarà il mese della vaccinazione e spero che si possa partire in contemporanea in tutta Europa”. Il 29 dicembre l’Agenzia europea dei medicinali Ema dovrebbe autorizzare il vaccino di Pfizer e BioNTech: “Da quel giorno l’Italia sarà pronta a partire”. Secondo il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli si potrebbe pensare che entro l’estate 2021 dovremmo essere nelle condizioni potenziali di aver vaccinato tutti gli italiani. Naturalmente l’auspicio è che l’adesione alla campagna vaccinale sia massiccia”.
Intanto, si sta predisponendo il piano per definire il numero dei primi soggetti da vaccinare. Ogni Regione ha un compito, che dovrà essere completato in poco tempo. L’obiettivo è di arrivare a gennaio pronti per la distribuzione capillare su tutto il territorio nazionale, nei quasi 300 presidi individuati per la somministrazione che riguarderà in una primissima fase operatori sanitari che lavorano nelle strutture sanitarie e ospiti e personale sanitario delle Rsa.
Le persone che dovrebbero essere vaccinate subito dopo le feste sono 1.874.323. Di esse 650 mila tra Lazio e Lombardia. Più precisamente 356.824 nel Lazio e 308.494 in Lombardia.