Trentottenne con la passione per le moto e le auto, dice chi lo conosce. Competente sul lavoro, lo descrivono invece i colleghi, con alle spalle la precedente direzione della sede di Montalto di Castro. E’ l’identikit sommario di Massimiliano Ciocia, il direttore delle Poste di Canino, residente a Vetralla, accusato di essere stato proprio lui il basista della rapina da 200 mila euro compiuta sabato 28 novembre. I carabinieri, durante la perquisizione, gli hanno trovato banconote per circa trentamila euro. Sono in corso accertamenti per verificare se tutte, o in parte, siano da ricondurre al bottino del colpo. Ora si trova ai domiciliari.
Insieme a lui sono stati arrestati altre tre uomini, tra cui un ultras della Viterbese. Ma ci sono almeno altri cinque indagati sulle cui posizioni sono in corso approfondimenti.
Alle indagini ha partecipato anche la polizia stradale. Come si ricorderà nell’ufficio postale era entrato un uomo solo, mascherato e armato di pistola. Dopo aver immobilizzato i dipendenti e essersi appropriato dei soldi, si era dileguato a piedi nelle vie adiacenti. Da subito era apparsa chiara, vista l’entità del colpo, la possibilità che avesse avuto dei complici. Secondo le poche informazioni filtrate dagli inquirenti, i sospetti si sarebbero indirizzati poco dopo sui quattro arrestati grazie al controllo del traffico telefonico e ad alcune preziose informazioni fornite dalle telecamere. Il primo a finire nel mirino sarebbe stato proprio il direttore dato che la facilità con cui era stata compiuta la rapina aveva fatto propendere immediatamente gli inquirenti per una “talpa” interna. Da qui i controlli sui dipendenti dell’ufficio nelle ore seguenti.
Nonostante i quattro arresti sarebbero ancora molti i lati da chiarire dell’intera vicenda.