Un tema di “capitale” importanza mette di nuovo in subbuglio Palazzo dei Priori. Mentre la pandemia impazza, l’economia è in crisi e migliaia di famiglie non hanno di che sostenersi, si litiga, e la maggioranza va sotto, sull’istituzione del garante dei detenuti. Con tutto quello che sta succedendo vi pare argomento su cui accapigliarsi?
Purtroppo, nella Sala d’Ercole accade questo e anche di più. Per cui, nell’attesa che qualcuno rinchiuda tutti loro (in manicomio), occupiamoci di parlare di loro che si occupano delle sorti di chi rinchiuso ci si trova già.
Partiamo dalla fine. Il Consiglio comunale ha votato giovedì, con 13 voti a favore e 12 contro, una delibera proposta da due menti “raffinatissime” che calcano il palcoscenico della politica viterbese in questo scorcio di decadentismo contemporaneo: Erbetti e Barelli. La delibera riguardava appunto l’istituzione del garante dei detenuti. Peccato che si sia scoperto poi, come ha fatto sapere il dirigente Manetti, che al momento del voto sostituiva la segretaria comunale, che la votazione non era valida poiché non venuta da una maggioranza qualificata, composta cioè da almeno 17 consiglieri. Apriti cielo: adesso Erbetti e Barelli minacciano di fare ricorso non si sa a chi e di mettere Arena nell’angolo.
Un passo indietro: a sostanziare la falsa approvazione della delibera erano stati proprio il sindaco e Giulio Marini, usciti dall’aula al momento di alzare la mano, più il sì a sorpresa arrivato da Insogna. Il tutto al termine di una seduta che definire comica e poco, nel corso della quale Fratelli d’Italia aveva ribadito la sua contrarietà, mentre la Lega più saggiamente aveva proposto di rivedere la materia istituendo un garante di tutta la popolazione carceraria, compresi gli operatori e le guardie penitenziarie. Al no di Erbetti e Barelli la “trovata” di Marini di lasciare l’aula. Delibera dunque approvata con manifestazioni di giubilo dei due proponenti, che ora, però, come detto, decretata la non validità dell’atto, si strappano le vesti e minacciano sfaceli.
Dal canto suo, non sta meglio la maggioranza, dove, per bocca di Arena, si apre qualche problema (politico), sebbene, sempre secondo il sindaco, possono tutti dormire sonni tranquilli: l’amministrazione non cadrà. Nessun dubbio, in effetti, su questo, e in tempi di pandemia è anche giusto così: queste commedie di avanspettacolo viterbicolo contribuiscono almeno a far ridere i cittadini, restituendo a tutti un motivo in più per annebbiare la realtà del Covid.